Con 12 giornate ancora da giocare lo scudetto sembra già un capitolo chiuso. Eppure il campionato non è ancora finito, e anzi sembra inaspettatamente prendere vita. Perché dietro alla Juventus, lanciata verso il quarto titolo consecutivo con 11 punti di vantaggio sull’inseguitrice più prossima, la Roma, s’è infiammata la lotta per il secondo posto. Proprio i giallorossi, che l’avevano opzionato con largo anticipo scavando a inizio gennaio un solco con il Napoli profondo 9 punti, sono rimasti zavorrati da una crisi lunga 9 partite, in cui Totti e compagni hanno raccolto 8 pari e un solo successo, consentendo a Benitez di tornare vicino. Ma anche, e la beffa è peggiore del danno, coinvolgendo nella corsa alla piazza d’onore la Lazio: dietro la prima tre squadre in 4 punti, a questo punto della stagione, non si vedevano dal 2011. Nella battaglia un peso rilevante lo ha soprattutto l’aspetto economico: 40 milioni di euro, tanto vale il secondo posto. Nel dettaglio, 8,6 milioni per la partecipazione alla fase a gironi della Champions, 27 dal market pool Uefa, altri 4 milioncini di diritti tv della Lega di serie A legati al piazzamento. E senza nemmeno l’onere di pagare un premio scudetto. Se la trama della corsa è appassionante il finale si annuncia da brividi: tre scontri diretti da qui alla fine, Roma-Napoli il sabato di Pasqua, poi Lazio-Roma e Napoli-Lazio concentrate nelle ultime due giornate di campionato. Quasi che una divinità beffarda voglia godersi fino in fondo la bagarre.
La Repubblica – M. Pinci