Roma-Napoli 0-1, le pagelle: Smalling e l’attimo sfuggente, fiducia Rui Patricio. Ibanez paura, Camara elettrico. Scintille Zaniolo

Pagine Romaniste (R. Gentili) – I freni che stavano per funzionare ancora una volta si consumano solo nel finale. La Roma non ferma il Napoli, sfrecciante anche all’Olimpico. Come Osimhen, pilota dell’allungo della squadra del fischiato Spalletti, adesso prima a 29 punti. I giallorossi non approfittano del passo falso dell’Udinese (1-2 in casa contro il Torino) e scivolano fuori dai primi quattro posti.

LE PAGELLE

Rui Patricio 6,5 – La miglior prestazione della stagione. Ibanez gli testa la reattività con un retro passaggio inatteso ed una spazzata deboluccia che va a finire sui piedi di Zielinski; Ndombele e il check Var i nervi e la capacità nell’uno contro uno: Irrati non fa null’altro che riconoscere il perfetto intervento, cancellando così la precedente decisione. Reattivo su Lozano ad inizio ripresa, nel finale di frazione non lo è.

Mancini 5,5 – Scoglio sull’ondate napoletane, talora più roccioso saltuariamente sabbioso. Partita di presenza – numero 150 in A – che sparisce nella ripresa sotto l’ipnotico Kvara. Sparisce sulla sterzata del georgiano, portata fuori pista da Chris. Ci finisce anche lui nell’inseguimento dell’estroso esterno. (Dall’82’ El Shaarawy SV).

Smalling 5,5 – Gratta solo nei primissimi secondi, segue scalando marce a seconda del ritmo di cui la partita vive. Entra nel tessuto offensivo steso dai partenopei, soprattutto nella mente di Osimhen, anticipato come gran parte dei centravanti affrontati nelle sfide di cartello. Vede quello giallo alzato al suo indirizzo e la fuga sul vantaggio. Che aveva evitato sbarra Kvaratskelia ad inizio ripresa. Altra macchia: Ndombele, nell’azione del rigore tolto, arriva davanti a Rui dopo aver confezionato la palla in una busta aperta ed allacciata davanti a lui.

Ibanez 5 – Insolito per un difensore annotare come le migliori giocate siano in avanti. Questo però è il caso. Il recupero felino davanti all’area partenopea è la vetta più alta toccata nella montagna russa che si crea artigianalmente. Impreparato già all’inizio, non fa il nodo ai numeri recuperi e la palla gli esce dalla sacca, arrivando magari a Zielinski. Amante del brivido, lo fa scorrere in tre puntate: retropassaggio curato da Rui Patricio, un’apertura forzata ma riuscita e il giravolta sulla diagonale che giunge a Osimhen.

Karsdorp 6 – Più per scelta obbligata che voluta, fatto sta che riprende a curarsi della fascia destra dall’inizio in un big match dopo i minuti di Marassi. Disegna subito una grande diagonale cancellando le immediate velleità di marcatura bramate da Kvara. Corta la linea dell’unico cross tentato. Mobile perché indietreggia più o meno bene, limitandosi a non oltrepassare un confine che si poteva consumare. (Dall’82’ Vina 5,5 – Il rimbrotto di Cristante per aver toccato la palla che stava andando da lui si è sentito e lo ha stordito per i pochi minuti giocati).

Cristante 6,5 – Malware delle evoluzioni del Napoli, scivola tacitamente nei circuiti tracciati da Spalletti e cosparge fango su cui incespica chi passa. Ruba il disegno tecnico, di progetti ne escono ma non finiscono nel reparto produttivo. E lui finisce sul taccuino di Irrati. Toglie il dito dal tasto premuto fin lì. (Dall’82 Matic 6 – Entra troppo tardi. Non per colpa sua).

Camara 6,5 – L’alta posta in palio presuppone alacrità e dinamismo, caratteristiche che Mou scorge in Mady. A pesca di palloni, nella rete ne ingloba a iosa, soprattutto nella prima parte di gara. Vede fischiarsi due falli in situazioni di contrasto ed allenta la morsa.  In soccorso di Smalling sul rigore, arriva quando il ricercato Ndombele è scappato. Gli sfugge via pure la tentata finalizzazione della miglior azione prodotta. Nutrendosi di elettricità, appena coglie il segnale rialzato riprende vigore.

Pellegrini 6 – Scivola sul campo, tutt’altro che liscio, dell’Olimpico alzando l’ago giallorossa.

Spinazzola 5 – La spina nella prese della partita non entra. Differenti correnti: una attiva e presente, l’altra spenta e quel poco segnale che arriva è debole tenue. Imballato dal nascere, non vigila né offende. In cortocircuito sullo stop sbagliato a fine primo tempo con la porta in mostra, il fare passivo adoperato permette i tiro di Lozano ad inizio secondo tempo.

Zaniolo 6 – Stufatosi di aiutare come ben fatto nella parte più concitata, perde tempo a pensare e vede la palla venirgli sequestrata senza mandato. Non gli serve però neppure per accelerare e crossare, da terra, la miglior occasione della Roma.

Abraham 6 – Ci mancherebbe che si tiri indietro quest’oggi. Armatosi della solita abnegazione, la stessa lo allontana dalla porta, di casa ed avversaria. (Dal 62’ Belotti 6 – Lavoro di lotta rovinato in un attimo, non per sua complicità).

Mourinho 5,5 – Alla fine la straripante forma del Napoli si è infilata nei buchi del muro che aveva preparato accuratamente.  Si rammarica per aver tardato i cambi.

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