Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Una partita tosta, di sacrificio e lotta da parte di tutti gli interpreti. Mou non può che essere soddisfatto dell’impegno dei suoi, ma è chiaro che il pari sa più di beffa a lui che a Juric per come è arrivato nel finale. Un calcio di punizione, una marcatura troppo morbida sul centravanti e addio vittoria a cinque minuti dalla fine.
Ci aveva creduto la squadra, di certo i tanti tifosi presenti al Grande Torino, ma anche lo Special One che aveva assaporato una vittoria in un campo ostico per tutte le squadre: “Abbiamo fatto una buona partita per la mia prospettiva – le parole di Mou –. Non è facile giocare contro di loro. Non è facile giocare di prima contro questo stile di gioco e con questo campo”.
Campo ostico non solo per l’avversario ma anche per le condizioni del manto erboso: “Adesso prometto che non critico più l’Olimpico di Roma, perché paragonato a questo sembra una passerella. La sensazione è di avere due punti persi, perché questo senti quando prendi gol da palla inattiva nel finale. Però abbiamo affrontato un grande avversario e che si è preparato per questa partita da una settimana. Sono triste per il risultato ma non per i giocatori. Anzi, sono soddisfatto della crescita individuale dei giocatori e collettiva”.
Il tecnico ha voluto puntualizzare sulle tante partite ravvicinate della sua Roma a differenza delle avversarie, quindi il Torino ma anche il Genoa prossimo avversario. Perché i granata naturalmente non hanno le coppe e la Roma viene da un tour de force tra Tiraspol, Trigoria (meno di un giorno) e Torino: “E il Genoa ha giocato la sua partita venerdì”, ha voluto sottolineare il tecnico.
Due giorni in più di riposo rispetto ai giallorossi. Uno sguardo poi alle condizioni della sua difesa che ha incassato oggi un’altra rete: “I cinque che hanno giocato sono nuovi per due e mezzo. Il mezzo è Llorente che è arrivato l’anno scorso e ha fatto 10 partite. Non ci sono Smalling e Ibañez. Rui ora sta benissimo ma non ha iniziato molto molto bene. A centrocampo dobbiamo ritrovare equilibri. Oggi mi sono piaciuti molto Paredes e Cristante. Credo torneremo a non prendere gol. La gente si ricorda di Ibanez per gli errori, ma era un giocatore fortissimo. Smalling per noi è fondamentale”.
Proprio sul centrale inglese Mou non si è voluto sbilanciare: “I suoi tempi di recupero? Non sono molto ottimista per dire che rientrerà giovedì o domenica. Oggi ho fatto pochi cambi perché in panchina non avevo uomini in condizioni ottimali in determinati ruoli”. La differenza stasera probabilmente l’ha fatta la sua assenza.
Il gol su calcio piazzato fa male, soprattutto perché è una situazione difensiva provata naturalmente in allenamento. Ma con tanti nuovi interpreti e alcuni giocatori (N’Dicka su tutti) non ancora del tutto pronti, il gol sa tanto di beffa con l’assenza di Smalling. “Ma sono contento dei ragazzi – ha ribadito il tecnico –. Guardiamo la classifica e non ci piace, è meglio non guardarla adesso anche se è una classifica non vera. A gennaio non saremo lì”. Mou ne è certo, la squadra è cresciuta nella manovra e nella qualità offensiva. Vanno aggiustate delle situazioni, poi sarà una Roma non solo cinica in attacco ma anche più sicura anche nella fase difensiva.