Il Messaggero (A. Angeloni) – José Mourinho già sapeva. Ma non si è voluto lanciare troppo: Lukaku, se sta bene, è uno che sposta gli equilibri, e lo ha dimostrato almeno nel nostro campionato. Con il belga si possono perseguire certi obiettivi, senza se ne possono inseguire altri. E su questo, Mou è stato chiaro alla vigilia della trasferta di Verona: non si è rinforzata solo la Roma, le altre non sono state a guardare.
“Il mio obiettivo? Non può andare oltre al voler vincere la prossima partita, non ne sono capace. La Lazio l’anno scorso ha fatto un’impresa ma in Europa era in vacanza; l’Atalanta ha investito tanto; la Fiorentina chiaramente ha detto quello che vuole e rifiutare quarantacinque milioni per un giocatore (Nico Gonzalez, ndr) dice tutto. La Roma non potrebbe mai rifiutare un’offerta cosi per un suo giocatore. Noi siamo tra il quinto e l’ottavo posto, insieme con Lazio, Atalanta e Fiorentina. Poi si può fare un’impresa e spero che riusciamo a farlo ma senza stare in vacanza in Europa”.
La vacanza europea la sua squadra non l’ha mai fatta, arrivando a due finali consecutive, in Conference ed Europa League, forse proprio per questi motivi non è riusfita a centrare il quarto posto. Mollare un obiettivo non è nelle sue corde, semmai l’allenatore spera di avere una rosa profonda che gli consenta di non andare in sofferenza durante la stagione e di gestire le forze su più fronti. E ribadisce un vecchio refrain.
“Ci sono allenatori e club dove si scelgono i giocatori e quelli che arrivano sono le prime scelte. Sia in Italia che in Inghilterra ci sono questi tipi di club ma noi siamo in un’altra situazione”. Azmoun è una scelta condivisa, Lukaku è un desiderio necessario, una richiesta d’aiuto. “Quello che mi è stato proposto dal direttore, era Azmoun non come il mio attaccante ma come uno dei miei attaccanti. Per esserlo, se la sua condizione è buona, può aiutare. Ha fatto benissimo allo Zenit, non solo in campionato ma anche in Europa. È un grande giocatore. Non è andato bene al Leverkusen e per questo lo siamo riusciti a prendere in prestito altrimenti sarebbe rimasto lì. Pinto mi ha detto che arriverà un altro attaccante e così mi fa felice”. Felice e più ottimista, forse. E magari dal quinto-ottavo posto, la Roma diventerebbe da secondo-quinto posto, con buone possibilità di raggiungere il traguardo Champions.
Del resto si sa, il mercato della Roma è in continua sofferenza, è fatto di prestiti, con scommesse incorporate. Vedi Sanches, il cui storico di infortuni fa spavento. Se è vero che per Azmoun ha ammesso che se non fosse andato male nelle ultime stagioni la Roma non lo avrebbe preso a zero euro, così per il portoghese, in quelle condizioni fisiche lo puoi prendere senza pagare ma è un rischio. E infatti Renato, con pochi allenamenti e una mezza partita giocata, già è indisponibile per Verona (e molto probabilmente lo rivedremo dopo la sosta).
“Non è una sorpresa”, dice Mou, che confida di recuperarlo presto. “Ci dobbiamo adattare ai rischi che noi abbiamo, la gente lo deve capire. Non è una sorpresa che Renato non possa giocare, basti vedere la sua storia. Se lui non avesse questi infortuni, sarebbe titolare al PSG. Su Dybala lo stesso, tanti club avevano dubbi sulle sue condizioni e quindi noi siamo riusciti a prenderlo. Siamo specialisti nell’allenare gente così, con grande passato e potenziale. Sappiamo lavorare con certi giocatori prendendo il meglio da loro e farli tornare ai massimi livelli. Siamo tranquilli, la gente non deve pensare a cose che non si possono pensare. Forse siete sorpresi di vedermi così tranquillo”. Sì, sorpresi. Purché tranquillità non diventi sinonimo di rassegnazione. Ora è in arrivo Lukaku, ci sarà un po’ da sorridere.