Pagine Romaniste (R. Gentili) – Continuità Roma. Alle vittorie contro Frosinone (2-0) ed in casa del Cagliari (1-4), la Roma aggiunge quella contro il Monza. Di ritorno nel lunch match dopo due anni, all’Olimpico che ha reso omaggio a Bruno Conti per i 50 anni di carriera in giallorosso, onorati sotto qualsiasi veste, gli uomini di Mou riescono solo all’ultimo a prendere i tre punti, linfa per il rilancio in campionato. Il destino porta la palla-gol ad El Shaarawy: è il Faraone, ingiustamente finito nel tritacarne mediatico sulla vicenda scommesse, a firmare il gol vittoria.

Sono gli ospiti, privi dello squalificato Gomez, due anni per doping, ad essere più determinati a trovare la vittoria. Il palleggio degli uomini di Palladino, bersaglio delle frecciate di Mou ieri in conferenza, non si tramuta in alcunché. La narrazione della gara porta a descrivere come barboso il primo tempo. Che però si accende quando la clessidra sta per esaurirsi. È D’Ambrosio ad attivarla. Il difensore ex Inter – avversaria domenica prossima alle 18 della Roma – vede due volte il giallo.

C’è lo zampino di Belotti, il migliore – ex aequo con Spinazzola – dei romanisti. Il Gallo, ancora partner con Lukaku, quest’oggi spento, innesca la seconda e decisiva ammonizione. Poi, tra un inserimento e l’altro, ha la prima ed unica chance presentatasi dalle parti di Di Gregorio. A servirla, come detto, è il frizzantino Spina. Sul cross Big Rom non arriva, ci prova dunque Belotti – e il tocco sporco della difesa brianzola – a sorprendere da due passi Di Gregorio, reattivo come non mai a scacciare la palla prossima ad oltrepassare la linea.

Nella ripresa la Roma sfrutta la superiorità numerica. Ma solo per farsi vedere di più col pallone tra i piedi, senza mai però creare qualcosa di nuovo. Ad un quarto d’ora dalla fine Rui Patricio respinge il tiro di Vignato. L’esterno monzese ci riprova, trovando però l’opposizione di Mancini. La Roma, allora, si fa coraggio e si catapulta in avanti.  Prima con Lukaku, che però incontra l’incrocio dei pali. Ed il legno lo trova anche Azmoun: il tiro dell’iraniano finisce sul palo, andando a finire però tra i piedi di El Shaarawy che mette dentro.

Adesso la Roma sale al sesto posto a 14 punti, -3 dal Napoli dell’ex Garcia. Giovedì all’Olimpico arriverà lo Slavia Praga, domenica alle 18 l’appuntamento in casa dell‘Inter senza l’ospite più atteso. Mourinho, infatti, non ci sarà in seguito all’espulsione rimediata a fine partita per aver mimato il gesto delle lacrime alla panchina del Monza.

LE PAGELLE

Rui Patricio 7 – L’unico pericolo che non si smarrisce sopra la traversa gli cade tra le mani. Che poi deve usare per respingere il tiro ad incrociare di Vignato ad un quarto d’ora dalla fine.

Mancini 7 – Capitano, anticipa e nasconde le sbavature di reparto. Prende in mano il gioco, senza avere linee di passaggio tracciate da seguire.

Cristante 6 – Torna dopo essersi immerso nel centrocampo, terreno amico. Mou, però, lo mette in difesa. E Bryan allora si sente un po’ smarrito, ragion per cui fallisce un paio di anticipi. Aggiornate le coordinate, resta con attenzione nei paraggi.

Ndicka 6 – Sono state lodate le capacità col pallone tra i piedi, ma quello che perde in avvio smentiscono l’elogio di Mou. Bravo a porre immediato rimedio e a seguire le tassative istruzioni della panchina. Con uno sguardo fisso all’orizzonte disegna verticalizzazioni attivando l’attacco. (Dal 73’ Llorente 6 – Bentornato. Riprende e tiene la linea del collega).

Karsdorp 5,5 – Timbra il centesimo gettone, facendo il minimo. Non impassibile quando c’è da tenere la posizione, da cui non si stacca più di tanto per andare in avanti. (Dal 75’ Zalewski 6 – Coccolato da Mou, viene inserito per l’assalto che rischia di essere controproducente.

Aouar 6 – Va in missione alla cattura di palloni per verticalizzarli verso Lukaku.

Paredes 5,5 – Intimidito dall’ammonizione che ne potrebbe precludere la presenza a San Siro, rinuncia ad essere se stesso. Potrebbe fare un’eccezione al 24’, ma la punizione finisce sulla barriera.

Bove 6 – All’elenco delle buone prestazioni aggiunge anche quella di oggi. È in forma e ne dà prova agendo su tutto il campo con dedizione e semplicità. (Dal 63’ El Shaarawy 7 – Anche lui ha ricevuto l’abbraccio pubblico di Mou. E allora quale miglior modo di ripagare la fiducia del mister e dei tifosi se non segnando il gol del vantaggio, per di più alla fine? Il Faraone capitalizza il palo colpito da Azmoun e porta nelle tasche dei giallorossi tre punti fondamentali).

Spinazzola 6,5 – È il passe-partout per scardinare e scompigliare la difesa brianzola: porta il primo corner, a fine primo tempo recapita alla coppia Lukaku-Belotti un pallone al bacio, respinto solo sulla linea da Di Gregorio. Talvolta si smarrisce alla ricerca del sopraffino.

Belotti 6,5 – Il migliore tra i giallorossi. Si irrobustisce per creare spazi: ne trova uno alla fine del primo tempo, quando provoca anche l’espulsione di D’Ambrosio. (Dal 63’ Azmoun 6,5 – Entrato con El Sha, colpisce il palo che poi il Faraone trasformerà nel gol vittoria. Il momento dell’iraniano sembra essere arrivato.

Lukaku 5,5 – Spigoloso lavoro di sponda: ogni bozza di azione passa per l’approvazione di Big Rom, che rimanda al mittente con controlli non fruttuosi. Il primo accenno di tiro si stampa sulla difesa, l’altro su Marì.

Mourinho 5,5 – Lamentatosi del mancato credito alla squadra, la Roma riesce ad emergere solo quando D’Ambrosio vede sventolato il secondo giallo. Passivi nel primo tempo, i giallorossi prendono in mano il pallino nella ripresa, senza tuttavia sapere come sviluppare i pensieri. Nel rifugio degli ultimi minuti arriva la gioia. E poi l’espulsione, con il calendario che indica la trasferta in casa dell’Inter come prossimo appuntamento. Tradizione.