«La nostra squadra non ha i fuoriclasse del Milan ma sapevamo di passare attraverso questo tipo di incontro». L’analisi di Franco Baldini a fine partita non è molto diversa da quella fornita da Luis Enrique. Il direttore generale pone l’accento sulla differenze emerse tra una squadra consolidata come il Milan e un progetto di squadra come la Roma.
“Siamo una squadra ancora molto giovane e un po’ bambina. Con squadre come il Milan paghiamo un tributo. Quella rossonera non era la squadra più adatta per nascondere i nostri difetti“. Il progetto, o “idea”, come ha sottolineato più volte Baldini, non è in discussione. “Mi preme sottolineare il tentativo di creare una squadra importante. Le altre formazioni non sono così giovani come la nostra e quando dovranno rifondare ci troveremo in vantaggio. La nostra è una scommessa che intendiamo rispettare. Borriello? Non credo ci sia una preclusione, ma l’allenatore ha la legittimità di scegliere“.
Miralem Pjanic è uno degli intoccabili di Luis Enrique, che per lui al termine della gara ha fatto uno strappo alla regola di non parlare dei singoli e gli ha fatto un bel po’ di complimenti. D’altronde averlo mandato in campo con soli due allenamenti nelle gambe vale più qualsiasi altra considerazione. Il bosniaco a fine partita è uno dei più delusi. “Potevamo fare meglio, peccato per quei calci d’angolo perché hanno condizionato la partita. È un problema di concentrazione che abbiamo già avuto con il Genoa e con la Lazio. Credo che il risultato potesse essere migliore ma faccio i complimenti al Milan per come ha giocato. Credo nella mia squadra e sono sicuro che vinceremo la prossima partita“.
Con il Milan è andato in scena un film già visto, con la Roma che ha provato a fare la partita ma ha concesso troppo ai rossoneri. “Stiamo giocando bene ma si possono trovare anche altre soluzioni – continua Pjanic – Comunque deciderà Luis Enrique cosa fare. Il mio ruolo? Posso giocare trequartista e a centrocampo, sono felicissimo di essere qui e di giocare con questa squadra“. La maggior parte dei tifosi a fine partita ha applaudito, ma si è cominciato a sentire qualche fischio. “I tifosi si fidano molto di noi, ci sostengono, li ringraziamo e già contro il Novara dobbiamo fare meglio. Siamo sulla strada giusta per vincere nel futuro“.
Delusione anche nelle parole di Maarten Stekelenburg. “Nel secondo tempo abbiamo giocato meglio che nel primo perché avevamo voglia di recuperare la partita. Dobbiamo migliorare e stiamo lavorando per crescere“.
Corriere della Sera – Gianluca Piacentini