Pagine Romaniste (S.Indovino) – Spesso si dice che è meglio avere due feriti che un morto, è così è stato. La Roma e il Milan si dividono la posta in palio in uno stadio Olimpico votato alla contestazione per i giocatori dopo la disfatta di Firenze. L’approccio è anche positivo, poiché i ragazzi di Di Francesco provano in tutti i modi a portarsi avanti nel punteggio ma una distrazione fatale di Pellegrini e Fazio regala il vantaggio a Piatek (particolarmente a suo agio contro i capitolini). Zaniolo ci mette appena 40 secondi a siglare il pari nella ripresa e la squadra riacquista fiducia, seppur non attaccando con costanza. Donnarumma in stato di grazia nega la rete a Dzeko e, quando invece viene battuto, non fa altro che osservare inerme il colpo di testa di Pellegrini spegnersi sul palo. Non gira neanche benissimo.
ROMA
Olsen 6 – Nel gol subito non ha certo i riflessi dell’uomo ragno, anche se la colpa non può essere etichettata come sua. Non è tanto chiamato in causa successivamente, fino a quando è decisivo nel respingere il tiro di Laxalt allo scadere.
Karsdorp 6.5 – Uno dei protagonisti più positivi di questa sera. Mostra una condizione fisica non indifferente, e anche in fase propositiva è sempre attivo. Pregevoli i cross che mette al centro, tra cui quello che porta al gol del pari. Vince tanti duelli individuali che consentono alla Roma di ripartire.
Manolas 6.5 – Partita nella partita con Piatek, col polacco che realizza nell’unico momento in cui non era il greco a marcarlo. Poi lottano fianco a fianco per tutta la gara, col greco che lo sovrasta praticamente sempre in velocità.
Fazio 5.5 – Troppo di poco conto la marcatura sul neo attaccante del Milan, che è abile nello sfruttare l’indecisione dell’argentino. Non sono altre le sbavature nella sua gara, ma quella è piuttosto decisiva ai fini del risultato.
Kolarov 6 – Non si tira indietro nonostante le tante critiche ricevute nel pre gara. Fa sempre su e giù per la corsia di sinistra tenendo a bada le avanzate di Suso, che in questo modo non è mai troppo pericoloso.
De Rossi 6.5 – Tangibile come il centrocampo giallorosso giri nettamente meglio con la sua presenza, seppur ancora a giri non troppo alti dopo tre mesi di assenza dai campi.
Pellegrini 5.5 – Sembra accusare particolarmente il momento generale, in quanto scende in campo piuttosto nervoso e questo si riflette nelle sue giocate, specie in quella in cui perde il pallone decisivo per il vantaggio avversario. Non è troppo lucido, ma cresce col passare dei minuti fino a rischiare di erigersi a man of the match: un suo splendido colpo di testa si stampa malamente sul palo.
Schick 6 – Schierato da ala destra, è costretto in quest’ambito a dare una grossa mano in difesa. È la cosa che fa al meglio in questa serata: positivo vederlo battersi contro gli avversari, che spesso sono costretti ad arrendersi ai suoi tackle. Vicinissimo al gol con un colpo di testa nel primo tempo, situazione in cui soltanto Donnarumma gli nega la gioia.
Zaniolo 6.5 – Sin dall’inizio si vede che il suo spirito è totalmente diverso. Prevale sui diretti avversari sia dal punto di vista tecnico sia da quello fisico, e vederlo urlare, spronare gli altri e battersi in mezzo al campo è davvero un piacere. Si fa trovare pronto quando c’è da ribadire con rabbia il pallone in porta.
Florenzi 5.5 – Si dimostra ancora una volta un totale jolly, poiché schierato in un’ulteriore inedita posizione. Potrebbe far meglio, in quanto in determinate situazioni non è precisissimo anche in banali appoggi verso i compagni. Utile tuttavia in fase di ripiegamento.
Dzeko 6 – Ci prova tanto, anche venendo a prendersi il pallone in posizione molto molto arretrata. Donnarumma si rivela decisivo contro di lui in almeno un’occasione per tempo.
El Shaarawy 6 – Messo dentro per tentare il tutto per tutto, il Faraone dà vivacità offensiva rispetto Florenzi ma non riesce ad incidere.
Kluivert s.v. – Poco tempo per cambiare qualcosa.
Santon s.v. – Appena qualche giro d’orologio, in cui tuttavia non mancano le paure dal suo lato.
Di Francesco 6 – Un’ulteriore esperimento di formazione che si tramuta in un pari senza caduti in guerra. Buono l’approccio della sua squadra in avvio, ma il gol subito in maniera piuttosto ingenua destabilizza un po’ la sua squadra, che per fortuna torna viva dallo spogliatoio e sigla il pari. Poi è come se non si volesse rischiare di perdere, poiché sembra che i ragazzi tirano il freno a mano (palo di Pellegrini a parte). Ma in un momento del genere, forse, va bene anche così.