«Dopo una stagione così, l’obiettivo di ogni allenatore è confermare l’intera rosa e migliorarla con gli acquisti». Rudi Garcia, dopo la vittoria sull’Atalanta, ha detto con grande semplicità cosa farebbe nel prossimo mercato. Da tecnico navigato qual è, sa che non potrà essere accontentato al 100%. Ma una linea guida l’ha tracciata. E combacia con quella di Sabatini: dopo due anni di continui stravolgimenti, la Roma intende costruire la squadra del futuro lasciando il più possibile intatta quella di oggi. Il terzo piano dell’era americana prevede meno cessioni, meno acquisti, innesti di qualità e qualche scommessa per rilanciare la sfida in campionato e fare una figura quantomeno dignitosa in Champions League.
Si parte dalle conferme, quindi. Alcune scontate, altre in bilico. Sui 24 componenti della rosa attuale, ai quali vanno aggiunti Paredes e Sanabria già acquistati, 16 sono fuori dal mercato: dai tre portieri, alla coppia Castan-Benatia, passando per De Rossi, Strootman e Nainggolan (il riscatto della metà costerà 6 milioni), fino a Destro, Gervinho e Florenzi in attacco. Totti neanche a dirlo, Maicon ha un altro anno di contratto e non intende muoversi, Dodò è un talento che Sabatini non vuole perdere, Torosidis e Romagnoli due jolly utilissimi a Garcia.
Dal gruppo dei confermati può uscire qualche elemento solo di fronte alle cosiddette «offerte irrinunciabile». Ad esempio, i movimenti attorno a Benatia non mancano, tra i suoi pretendenti c’è il Bayern Monaco ma la Roma si sente al sicuro grazie ai quattro anni restanti del contratto del marocchino, che presto potrebbe ottenere l’aumento.Altri sei giocatori sono invece in bilico, per motivi diversi. A partire da Pjanic: il club aspetta ancora la risposta all’ultima proposta di rinnovo (3.5 milioni netti più bonus) inviata al suo agente e se dovesse essere negativa sarà costretta a sedersi al tavolo con chi ha già avvicinato il giocatore. Il Psg su tutti, che conta di non spendere oltre 15 milioni per il cartellino sfruttando l’imminente scadenza del contratto con la Roma.
Anche Ljajic è padrone del suo destino. Dipendesse da Garcia e dai dirigenti, non si muoverebbe. Ma il serbo non è soddisfatto del minutaggio di quest’anno e aspetta di capire se arriverà un altro giocatore nel suo ruolo. Iturbe o chi per lui. Bastos, invece, di dubbi ne ha pochi: vuole rimanere, spetta alla Roma decidere se pagare i 3.5 milioni del riscatto. Ne servono 2 in più per trattenere Toloi, pronto a superare un provino lungo cinque partite. Taddei è una questione a parte e considerata «non urgente», Federico Ricci potrebbe andare a fare esperienza altrove. Quasi certamente sarà la scelta di Jedvaj, che a gennaio la Roma aveva girato in prestito al Verona, ma il serbo non ha trovato l’accordo con i gialloblù. L’altro probabile partente gioca sempre in difesa. Anzi, giocava: Balzaretti è fuori da novembre, neppure l’operazione negli Usa è bastata a farlo guarire dalla pubalgia e a fine campionato dovrà trovare una soluzione con il club.
Aspettando di trattare le comproprietà dei vari Nico Lopez, Bertolacci e Sabelli, vanno considerati i numerosi rientri dai prestiti. Si ripresenterà il solito «problema» Borriello col suo ingaggio pesantissimo, ma per l’ultima volta: il contratto scade a giugno 2015 e l’altroieri l’agente Bozzo è stato ricevuto a Trigoria da Sabatini per trattare il suo possibile ritorno al Genoa. Preziosi lo vuole al posto di Gilardino (deciso a giocare nella Mls americana) e offre in cambio il difensore De Maio, nel mirino anche della Lazio. La Roma si accontenterebbe di salutare Borriello. Per sempre.
Il Tempo – A.Austini