Se non fosse per le rimonte. Questa “patologia” era sconosciuta a Di Francesco se ci si basa sui dati dell’anno scorso, ma è storicamente piuttosto affezionata alla Roma, che nel corso dei decenni ha subito ribaltoni clamorosi, sotto la guida di diversi allenatori. C’era, ad esempio, Spalletti nella Supercoppa italiana dell’agosto 2006, quando i giallorossi, in vantaggio di 3 reti, ne subirono 4 dall’Inter regalando il trofeo alla squadra milanese. O ancora lo stesso risultato, da 0-3 a 4-3 contro il Genoa nel febbraio 2011, gara che poi portò alle dimissioni di Ranieri. In Europa si può pensare al 4-4 contro il Bayer Leverkusen, in cui si sprecarono due reti di vantaggio, o il pareggio interno con l’Austria Vienna. Limitandoci a quest’anno, la prima rimonta è avvenuta in casa col Chievo, a cui ha fatto seguito quella in extremis del Napoli, fino ad arrivare a Cagliari. Se poi si aggiunge il gol di Cutrone al ’95 contro il Milan, i punti persi per strada diventano 7. Ovvero quelli che mancano per il quarto posto. Lo scrive Il Tempo.