Fare turnover a Monaco per battere il Torino in casa. Di necessità virtù, Garcia non guarda in faccia all’avversario e con le sue scelte dimostra totale consapevolezza del momento: a quaranta giorni dalla prova autoritaria dell’Etihad Stadium, la Roma di oggi non è in grado di competere con un avversario del livello del Bayern. E ha un bisogno disperato di ricaricare le pile nella prossima sosta. Così è stato inevitabile per l’allenatore risparmiare quattro titolari (De Sanctis, Pjanic, Totti e Gervinho) nella trasferta tedesca, dove non c’era in ballo la qualificazione agli ottavi di Champions che la Roma si giocherà a Mosca e all’Olimpico con il Manchester City. La partita da vincere a tutti i costi è diventata quella con la squadra di Ventura per non perdere contatto dalla Juventus capolista, con la consapevolezza che alla ripresa del campionato, da Bergamo in poi, l’infermeria dovrebbe finalmente svuotarsi.
Le assenze illustri sono il vero male dell’autunno romanista. Già quindici, compresi i lungodegenti Strootman e Balzaretti, i giocatori che si sono fermati per infortunio da inizio stagione. Florenzi e Holebas le ultime vittime di una vera e propria maledizione: il primo ha rimediato una brutta distorsione alla caviglia destra – ma gli esami hanno escluso fratture ossee e lesioni – che lo costringerà a saltare il Torino e almeno Italia-Croazia, il terzino sarà ugualmente assente domenica a causa di una forte contusione all’emitorace sinistro: a Monaco ha preso una botta sullo stesso punto colpito a Napoli ed è estato costretto alla sostituzione nell’intervallo dopo aver accusato problemi di stomaco.
Non sta bene neppure De Sanctis, che da quando si è operato al gomito fatica a sostenere una partita ogni tre giorni: poi ci si è messo l’infortunio alla coscia a complicare ancor di più il suo stato di forma. Per i medici è guarito, fatto sta che Garcia è costretto ad alternarlo con Skorupski. L’emergenza domenica sarà totale visto che tra gli altri infortunati solo Maicon ha (pochissime) chance di recuperare dall’infiammazione al ginocchio causata dall’ultima applicazione dei fattori di crescita sostenuta dal brasiliano prima di Roma-Bayern. Benedetta sia la sosta, che dovrebbe riconsegnare a Garcia Strootman e Castan per un graduale reinserimento in squadra, oltre ad Astori, Florenzi e Holebas. Contro i granata torna De Sanctis tra i pali, difesa obbligata con Torosidis(non al meglio) e Cole esterni, Manolas-Yanga Mbiwa coppia centrale. Il terzetto in mediana dovrebbe essere composto da De Rossi, Nainggolan e Pjanic, davanti Totti, Gervinho e Ljajic. Keita ha accusato i crampi all’Allianz e non è il caso di forzare. Il problema per lui e tanti altri sono le convocazioni delle nazionali che svuoteranno inevitabilmente Trigoria.
Con i giocatori rimasti, Garcia dovrà iniziare un lavoro fondamentale sul piano psicologico. Perché è vero che la Roma è stanca e acciaccata, ma c’è anche la convinzione nei propri mezzi da recuperare. E pure qualche inevitabile mugugno: dai tormenti di Destro, che vorrebbe più spazio e un contratto migliore, a Ljajic e Iturbe che non riescono a giocare con continuità per vari motivi, fino ai giovani Uçan, Paredes e Sanabria praticamente non considerati da Garcia. L’allenatore ha provato a motivare il gruppo sin da ieri, spiegando che metterà da parte subito l’esperimento tattico difensivo di Monaco scelto per limitare i danni. Il calendario tende una mano ai giallorossi: cinque delle prossime otto partite, tra campionato e Champions, si giocano all’Olimpico. Dove finora la Roma vince sempre e non subisce mai gol.
Il Tempo – A.Austini