La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – A leggere i numeri di Genoa-Roma ci sarebbe anche da essere fiduciosi. Basti pensare che la Roma contro i liguri è imbattuta da 16 gare (12 vittorie e 4 pareggi), all’interno delle quali è rimasta senza segnare una sola volta (il 5 febbraio del 2022, 0-0). Di più, a Marassi – contro il Grifone– la Roma viene da tre vittorie consecutive.
Poi, però, si allarga il campo delle valutazioni e si nota che nel 2023 il rendimento in trasferta dei giallorossi è tutt’altro che sorprendente, con appena 3 vittorie in 18 partite (ed una media punti, tra campionato ed Europa League, di 0,89). Mal di trasferta, insomma, da curare il prima possibile. Anche perché prima della sosta la Roma ha la possibilità di rialzare la testa solo facendo filotto con Genoa, Frosinone e Cagliari. Ma due di queste tre gare (all’interno delle quali c’è l’impegno in Europa League, con gli svizzeri del Servette) sono lontane dall’Olimpico: quella di domani a Marassi e quella che con i sardi di Ranieri.
Ed allora se si guarda al rendimento in questo anno solare si capisce come alcuni dei problemi giallorossi nascano dai tanti passi falsi fatti fuori casa. Senza prendere in considerazione la finale di Europa League di Budapest con il Siviglia (campo neutro), lontano dall’Olimpico la Roma ha perso 8 partite (tra cui gli scivoloni fragorosi di Cremona e Verona), pareggiato 7 e vinto solo in tre circostanze: l’ultima volta in campionato addirittura lo scorso 8 aprile (1-0 con il Torino, oltre 5 mesi fa), a cui ha fatto seguito una settimana fa il successo europeo in casa dello Sheriff (la terza vittoria era invece arrivata con lo Spezia, il 22 gennaio).
Insomma, serve cambiare passo, perché poi se non si portano a casa punti esterni è dura sognare la Champions. E sorprende anche che in queste 18 gare siano arrivati appena 15 gol (media di 0,83 a partita) e che il capocannoniere sia Stephan El Shaarawy con 4 gol. Abraham, ad esempio, finché c’è stato ha fatto solo due reti, Dybala una. Ed allora meglio aggrapparsi a Lukaku, che nelle due trasferte con la Roma è andato a segno in entrambi le gare.
Domani, dunque saranno fondamentali i tre punti, anche per non vedere dilatare ulteriormente il distacco con le prime. “La classifica non ci piace, non va guardata, a gennaio o febbraio sarà diversa”, ha detto Mou subito dopo il pareggio in casa del Torino. Per riuscire a portare a casa i tre punti da Marassi Mou cercherà quindi scintille da Dybala e Lukaku, la coppia d’attacco a cui sembra essere aggrappato con anima e corpo.
L’impressione, ad esempio, è che se ci fosse stato il centravanti belga fin dall’inizio, probabilmente la trasferta di Verona la Roma non l’avrebbe sbagliata. Manca la controprova, ma la sensazione è quella. È forte. E fa ben sperare. Nel senso che proprio Lukaku sta cambiando il volto della Roma, dandole una forza diversa anche fuori casa. E lo si è visto anche a Torino, contro una squadra forte e difficile da affrontare come quella di Juric. Acqua passata, però, adesso c’è il Genoa. E per curare il mal di trasferta Mou deve per forza inventarsi qualcosa. Perché la classifica è brutta, ma conta. E anche senza vederla, va sicuramente migliorata.