Esaltazione o dramma. Raramente Genova per la Roma è stata una città emotivamente tiepida e — viste le premesse di gioco che ci si aspetta — è difficile che lo sia anche stavolta. Certo, oggi Marassi non sarà teatro di uno scudetto romanista come nel 1983 e neppure di dimissioni come avvenne nel febbraio scorso per Ranieri, ma Tom DiBenedetto, tornato ieri nella Capitale, avrà di che palpitare, anche in vista dell’assemblea societaria che domani ufficializzerà la sua presidenza.
Luis Enrique frena Intanto Luis Enrique (pronto a rinunciare all’iPad in campo per adeguarsi alla Fifa) vola basso, prepara la 10a formazione in altrettante partite ufficiali «perché giochiamo 3 volte in 6 giorni» e smorza gli entusiasmi. «Adesso non siamo ancora da scudetto, fra tre mesi non lo so. Ora penso solo al Genoa, che è una squadra molto pericolosa con i suoi contropiedi. Per il titolo ora non siamo abbastanza forti. L’Udinese può esserlo perché ha i numeri dalla sua parte, noi siamo ancora in costruzione. I miei cambi in ogni partita? Se sarà una scelta vincente diranno: “Che grandi rotazioni”, se perderò invece: “Che disastro, non ha capito niente”. E poi non basta soltanto fare i punti: se ne facciamo 6 fra Genoa e Milan, ma dobbiamo soffrire come abbiamo fatto col Palermo non possiamo trarne delle conclusioni positive».
Voglia Lamela Segnalati i complimenti al fenomeno Levante in Spagna («sta facendo benissimo, ma è una situazione temporanea, c’è differenza con Real e Barcellona, con questi ultimi un po’ più avanti»), Luis Enrique tempera gli entusiasmi su Lamela. «Ma che esplosione! Lo farà quando segnerà 10-15 gol, ora è un ragazzino di 19 anni, deve lavorare con umiltà e tranquillità». Vero, però dopo il gol all’esordio l’argentino ci ha preso gusto: «Spero di segnare ancora», dice. Sempre se giocherà. E qui si ritorna all’incertezza sulla presenza in campo che attanaglia tutti i giallorossi. «Questo argomento tocca gli interessi personali — ha spiegato Pizarro a Centro Suono Sport —, quelli che ci hanno penalizzato l’anno scorso. Magari lasciandoli da parte si può aiutare sia noi sia l’allenatore».
Totti e Greco Proprio vero, anche se stavolta gli infortuni aiutano e potrebbero rilanciare anche Greco. Totti ieri ha svolto una ecografia, ma salterà il Milan e forse anche il Novara, Kjaer è alle prese con una contrattura, mentre Pjanic sarà disponibile già sabato per sfidare i rossoneri. Ma Luis Enrique non guarda così lontano.
Gazzetta dello Sport – Massimo Cecchini