Corriere dello Sport (R. Maida) -L’eliminazione della Roma dall’Europa League è stata un colpo difficile da digerire, specialmente per i modi in cui è arrivata. L’espulsione di Hummels dopo soli 11 minuti ha compromesso il piano tattico di Ranieri e ha spalancato la porta dei quarti all’Athletic. Nonostante la reazione iniziale di Ranieri, che aveva giudicato l’espulsione corretta, una riflessione più attenta ha rivelato l’iniquità della decisione, con il fallo di Hummels che non sembrava giustificare un’espulsione.
Diversi ex arbitri hanno evidenziato che la distanza dal portiere, la traiettoria del pallone e la posizione di Mancini avrebbero dovuto portare a una sanzione meno severa. La Roma si è quindi sentita “sfortunata”, considerando che in simili situazioni, un cartellino giallo sarebbe stato più appropriato. Anche il VAR, pur avendo la possibilità di rivedere l’episodio, non ha sconfessato la decisione di Turpin.
Nonostante le proteste della società, che aveva già inviato una lettera di reclamo dopo il controverso arbitraggio a Oporto, i tifosi continuano a fischiare l’inno dell’Europa League, ricordando i torti subiti in passato, dalla semifinale di Champions contro il Liverpool nel 2018, fino alla finale di Budapest. Intanto, Turpin ha evitato ogni incontro con i tifosi romani, isolandosi in una zona vip dell’aeroporto di Bilbao.