Roma-Lecce, Ranieri: “Prestazione gagliarda, come avevo chiesto. Ho messo Pisilli e non abbiamo più sofferto”

Claudio Ranieri ha parlato dopo RomaLecce. I giallorossi sono ritornati alla vittoria, assente in campionato da fine ottobre (1-0 contro il Torino) calando il poker contro il Lecce (4-1). Il tecnico romanista, oggi alla centesima presenza sulla panchina romanista, ha commentato la partita.

RANIERI A SKY

Che partita è stata questa sera, sotto il profilo offensivo?

“La prestazione è stata gagliarda, come avevo chiesto, contro una squadra abituata a lottare. Dovevamo pareggiare il loro ardore, poi se avevamo più qualità tanto meglio. Tanti singoli avevano bisogno di questa partita, sono contento. A inizio secondo tempo abbiamo sofferto un pochino, poi ho messo Pisilli e si sono fermati”.

Avete concesso poco al Lecce e creato tanto 
“La prestazione è stata gagliarda, come avevo chiesto, contro una squadra abituata a lottare. Noi dovevamo mettere in campo lo stesso ardore che metteva il Lecce. Poi, se avevamo più qualità, lo dovevamo dimostrare in seguito. Ma tu devi pareggiare proprio la voglia di lottare su ogni palla e la squadra l’ha fatto. Io sono contento perché parecchi singoli avevano bisogno di questa fiducia, di questa autostima, e hanno fatto una buona partita. Nel secondo tempo abbiamo sofferto un pochettino all’inizio. Poi, quando ho messo Pisilli, si sono fermati perché con un centrocampista in più ci siamo riquadrati”.

Pisilli?
“Giocavamo 3 di loro contro 2 di noi, contro Koné e Paredes, e non potevamo tenere tanto ancora i trequartisti insieme a Dybala. Per cui mi è sembrato più logico dare una consistenza maggiore al centrocampo mettendo Pisilli, che è una gran bella mezzala. L’altro giorno mi mancava perché è un giocatore gagliardo, tosto, determinato, sa tirare in porta, sa inserirsi, sa fare diverse cose. È giovane ma già ha un buon futuro. Sono contento per la squadra, sono contento per i tifosi soprattutto. Ho sentito che parlavate del presidente. Io non voglio difendere nessuno perché non sono l’uomo indicato. Però ho chiesto al mio addetto stampa quali sono i presidenti americani in Serie A e sono tanti. Io non l’ho mai sentiti parlare. Per cui è un loro modo di agire. Mettono delle persone, si fidano di queste persone, poi se le cose vanno male ci rimettono loro i soldi. Io mi auguro che adesso abbiano scelto le persone giuste perché siamo tutti sempre sul chi vive, cerchiamo di fare le nostre cose come meglio crediamo. E loro sono fatti così. Io non ho sentito nessuno dei presidenti americani perché evidentemente loro gestiscono, vogliono gestire la cosa in questa maniera e parlano proprio il minimo indispensabile, parlano con gli operatori della loro squadra e con i dipendenti della loro squadra e sperano che tutto vada al loro posto”.

Hai tante scelte da poter fare, come pensi di cambiare?
“Non ve lo dico, ride (ndr). Ho fatto entrare Saud un ragazzo che ha una grossa velocità per cui quando si è infortunato Celik ho messo lui. Sono contento perché nel primo tempo era molto timido e non gli davano palla. Ho chiesto ai ragazzi di non entrare in area sempre centralmente perché avevamo perso due-tre palloni che ci potevano costare alcune ripartenze. Quando si vince è tutto rose e fiori. Noi stiamo portando il cemento per rimettere le fondamenta perché questa squadra deve fare di più, non si deve accontentare, ma le cose si fanno piano piano”

Recupererà Pellegrini così come ha fatto con Hummels? 
“Ma sicuramente, io l’ho detto quando sono arrivato, io ho avuto nella mia carriera due splendidi centrocampisti che sanno far gol: uno è Lampard e uno è Pellegrini. Però, Pellegrini sta attraversando un periodo un pochettino triste dentro di lui, perché lui si sente, non è il solito romano menefreghista, lui si sente tutto il peso addosso e questo non va bene. Lui deve giocare con spensieratezza. Io lo rivedrò sorridere, giocare con spensieratezza. Lui giocherà”.

 RANIERI A DAZN

C’era un modo migliore per festeggiare le 100 panchine?

Me lo avete ricordato voi, grazie. Anni fa fui premiato per le 1000 in Premier. È motivo di orgoglio, grazie, perché la passione per il gioco è tanta.

Ricordi la prima?

A Siena, partita molto brutta, ma all’ultimo abbiamo vinto la gara.

Diversamente da oggi?

In realtà mi sono piaciute tutte, tranne con il Napoli, perché dovevamo reagire e stavamo lì a subire colpo su colpo. Cosa che abbiamo fatto col Tottenham, per 70’ con l’Atalanta e oggi con il Lecce, una squadra che lotta sempre. Ho detto ai ragazzi che non bastava la qualità, ma sono importanti i 3 punti oggi, perché aumentano l’autostima dei ragazzi. C’era qualche singolo che era troppo giù di morale.

Questa squadra ha tanta qualità avanti?

Si, deve trovare l’allegria di giocare. Nel secondo tempo stavamo giocando troppo centralmente e subivamo ripartenze, ho messo Pisilli per dare corpo a centrocampo ed ha fatto molto bene.

L’idea di Dybala nel tridente con Saelemaekers?

Idea da riprovare, nel calcio non c’è un sistema fisso, sono i giocatori. Io scelgo la sera prima perché faccio un riassunto della settimana, a prescindere dalla squadra avversaria e così sbagli poco. I giocatori sono diventati spugne, a seconda dell’allenatore poi loro lavorano in base alle esigenze.

Hummels un leader?

Si, lui non è ancora al 100% ma va in anticipo e riesce a sopperire. È un grande professionista, è un esempio per tutto lo spogliatoio, mai lamentele, sempre pronto a essere disponibile.

 

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