Pagine Romaniste – Non una gara qualsiasi. L’anno della Roma comincerà con la sfida più attesa dell’anno. Ad inaugurare il 2025 giallorosso sarà il derby. Una partita che mister Claudio Ranieri ha già ricordato essere una gara a sé: “Esce da ogni contesto. Il derby è il derby“.

A due giorni dalla sfida con la Lazio –  domenica alle 20:45, arbitra Guida che ha diretto l’ultima stracittadina decisa da Mancini – il tecnico è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le parole di Ranieri:

RANIERI IN CONFERENZA STAMPA

Ha recuperato tutti? Un pensiero sul derby?

Recuperato tutti tranne Celik per febbre e vediamo domani. Per me rappresenta quello che rappresenta per un tifoso: è la partita clou che sente ancora di più. La classifica parla chiaro. Loro stanno in un momento stratosferico dopo un grande girone d’andata. Giocano in velocità e sono una Sierra temibilissima. Dall’altra parte il derby è il derby e fa sempre storia a sé.

Dicembre è finito, chi siete? Il suo derby da tifoso?

Il mio derby da ragazzo è quando andavo in curva sud. Quando la curva era tre quarti romanista e un quarto laziale e si aspettava Dante per i cori. C’erano solo sfottò e non tutto il resto. Da dicembre abbiamo capito che siamo squadra: abbiamo dei difetti e lavoriamo per eliminarli. Non siamo ancora al 100% sotto questo aspetto. Però almeno abbiamo rimesso la nave in navigazione. Non so dove potremo arrivare perché io non ho mai promesso niente alle mie squadre se non lavoro e sacrificio.

È un derby soprattutto per i tifosi, l’agita di più o di meno?

Essendo per i tifosi é anche per me. Non mi agita di meno, mi da l’emozione di sempre. Il derby è il derby. Come ci tengono loro ci teniamo noi. Non conta la classica, si azzera tutto. Si gioca con la stessa voglia di far bene, l’ agitazione non è una buona motivazione.

Ci potrebbe essere tanti debuttanti: è più un vantaggio o uno svantaggio?

Il vantaggio è mettere giocatori che stanno bene e che facciano squadra. È questa la mia ricerca.

Perché non fa giocare Pellegrini?

È soltanto una considerazione che faccio io psicologica. Perché io tecnicamente lo ritengo uno dei più forti in Europa: sono pochi i centrocampisti che fanno gol e chi li ha dovrebbe tenerselo. Lui soffre tanto questa questione dei tifosi. Lorenzo se li carica tutti ed è questo il suo peccato. Non dovrebbe caricarsi tutti i problemi e dovrebbe invece giocare leggero. Se lui fa mezzo errore viene subito caricato di negatività. Io devo tenere conto di questo, quando lo vedrò leggero non avrò dubbi nell’inserirlo, come a San Siro.

Sta pensando a qualcosa di particolare per gli esteri della Lazio?

La squadra di Baroni ha trovato il suo bandolo della matassa. Sono bravi sugli esterni, centralmente e ripartano veloci ogni volta a mille all’ora. Tengo in considerazione tutte le cose, come del resto penso stia facendo Baroni.

C’è qualche analogia con il derby del novembre del 2010?

No, la preparazione del derby si fa da sola. Sono i tifosi che già te lo fanno vivere in ogni manifestazione. Noi abbiamo aperto il Tre Fontane per dare il buon anno. I tifosi l’hanno percepito come una carica per il derby. Noi volevamo solo incontrarli perché sono la nostra famiglia. Loro sono in Champions League e vogliono restarci è normale. Ma il derby è a sé non conta la classifica.

Conterà la sua esperienza?

Non credo sarà determinante. La Lazio va con il pilota automatico. Certo Baroni sentirà la bellezza ma tutto qua, lui gioca con il pilota automatico.

È pace fatta con i tifosi?

Io credo che siamo tutti uniti: dalla proprietà allo staff medico. Anche i tifosi stanno facendo la loro parte. Io ho una certa età e una volta si diceva: “La Roma non si discuta e non si ama”. Una volta un presidente fece una colletta e quei tifosi diventarono soci vitalizi. I Friedkin ci hanno messo tanti soldi e ora di dargli qualche soddisfazione.