Il significato del 152° derby di campionato si legge in classifica: la Lazio terza gioca per lo scudetto, la Roma quarta ha l’obiettivo della zona Champions. I 7 punti di differenza, dopo 20 partite, sintetizzano alla perfezione il lavoro di Inzaghi che, tra l’altro, deve anche recuperare la partita casalinga contro il Verona (5 febbraio). Fonseca, invece, ha rispettato finora l’impegno preso con il management di Pallotta: si è piazzato in scia del big per tornare nel principale torneo continentale che rimane la priorità del suo club. E, pur non essendo ancora stato capace di vincere contro nessuna delle grandi, ha raccolto più del previsto se si considera la raffica di infortuni che ha ostacolato il suo percorso. L’Olimpico, con più di 60 mila persone, diventa la cornice ideale per la Capitale che, sommando i punti delle 2 squadre (83), è almeno leader del nostro calcio. Torino e Milano sono dietro. La Roma, dopo i 2 ko casalinghi di fila contro il Torino e la Juve, si vuole riabilitare davanti al proprio pubblico per staccare l’Atalanta (stessi punti 38, dopo il successo di ieri sera), principale rivale nella corsa Champions. Inzaghi e Fonseca puntano al successo. Il tecnico della Lazio va sul sicuro con la formazione migliore. Recuperato Correa, ripropone la coppia più efficace in attacco: 29 reti. L’unico dubbio in difesa, ma Luis Felipe è avanti a Patric per l’abitudine a giocare contro le big del campionato. Il sistema di gioco è il 3-5-2 che nel derby non può essere messo in discussione: la Roma soffre contro la difesa a 3. Pure Fonseca è abbastanza deciso sugli interpreti da schierare all’inizio. Le assenze, anche se diminuiscono (4) con il recupero di Perotti e Pastore, continuano a penalizzare il suo 4-2-3-1. Ma è comunque pronto a mettere in campo pure chi, mercoledì sera Torino, ha mostrato di non essere fisicamente al top dopo il lungo periodo di inattività: Cristante e Kluivert. Dietro Santon per Florenzi, in corsa per il posto di esterno alto a sinistra. Se dovesse toccare al capitano, Kluivert fuori oppure a destra (lì ha giocato 5 gare) con l’esclusione di Under. Spinazzola è solo la mossa a sorpresa. Lo riporta Il Messaggero.