Leggo (F.Balzani) – Martedì la Roma, a meno di miracoli, ascolterà per l’ultima volta in questa stagione la musichetta della Champions. Ribaltare il 4-1 del Camp Nou d’altronde è un pensiero che non accarezza neanche gli animi più ottimisti a Trigoria. Il ritorno da Barcellona è stato un mix di recriminazioni (tra errori individuali ed arbitrali), rimpianti e consapevolezza di aver tenuto testa per almeno un’ora ai fenomeni catalani. Quest’ultimo aspetto tranquillizza Di Francesco che non teme ripercussioni psicologiche e che da qui al 20 maggio, oltre a cercare di fare bella figura al ritorno dei quarti, dovrà far sì che quella musichetta possa tornare a suonare all’Olimpico entro la fine del 2018. Per farlo la Roma dovrà mettere da parte l’amarezza per la probabile eliminazione in Europa e difendersi dagli attacchi di Inter e Lazio nelle prossime otto giornate di campionato. A partire da domani contro la Fiorentina (sarà ricordato Astori con un video) quando saranno ancora assenti Nainggolan e Under.
Il belga sente dolore al flessore sinistro e ieri ha svolto solo lavoro individuale, il turco rischia pure di saltare il derby del 15 aprile. Un po’ di turn over, quindi, Eusebio sarà costretto a farlo ma senza esperimenti o rischi. Tradotto: le chance per i vari Gonalons, Gerson o Schick sono finite. Ora c’è da difendere il terzo posto e il calendario dei prossimi due weekend non è certo semplice prima della discesa finale (Genoa, Spal, Chievo, Chievo, Cagliari, Juve e Sassuolo). Formazione tipo quindi contro la Fiorentina e turni no stop per Dzeko. L’uomo che a gennaio doveva essere venduto e che oggi con 19 gol stagionali, di cui 5 in Champions (un record nella Roma), rappresenta l’unico terminale offensivo. Anche di questo, in ottica futura, Monchi parlerà con Pallotta, atteso a Fiumicino domani. Il presidente ha parlato di “sfortuna” contro il Barça, ma se la Roma vuole competere a certi livelli dovrà investire sul mercato per dare a Di Francesco una rosa più completa.
Il tecnico per quasi tutta la stagione ha potuto contare su un solo terzino di ruolo (Kolarov) e pure il centrocampo avrà bisogno di una rinfrescata. Ieri su social e radio non sono mancate le critiche a De Rossi e Strootman. Il capitano in questa stagionesi è macchiato di errori madornali (l’autorete con la Svezia nella qualificazione Mondiale, l’assist involontario a Insigne in Roma-Napoli, l’espulsione a Genova e l’autogol del Camp Nou) mentre l’olandese sembra la brutta copia di quello ammirato nel primo anno di Garcia.