Roma, la forza dell’Olimpico: 11 vittorie di fila

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Corriere Dello Sport (R.Maida) – Non è magia questa? La Roma ha cominciato a vincere all’Olimpico, a vincere sempre, nel trentennale di una delle sue più atroci sconfitte in casa: Roma 2, Lecce 3, uno scudetto buttato il 20 aprile 1986 a favore della Juve. Il 20 aprile 2016 invece, contro l’altra squadra di Torino, la Roma ha rovesciato il punteggio: 3-2. Sortilegio annegato. E chi poteva essere a esorcizzare una data tanto nefasta per i ricordi dei tifosi meno giovani? Francesco Totti, nella famosa notte in cui venne buttato nella mischia da Spalletti e in pochi minuti fece la rivoluzione.

INDEFINITO – Da Roma-Torino a Lazio-Roma, che per calendario è da considerare una trasferta ma è stata comunque giocata nel solito giardino, la serie è lunga 11 vittorie di fila – 8 solo in questa stagione – e 8 mesi di campionato. Nemmeno nella stagione 1985/86, in cui la Roma di Eriksson stritolava ogni avversario all’Olimpico, la squadra era arrivata a tanto: si interruppe dopo sei vittorie nel girone d’andata, incagliandosi con il Como, e poi ovviamente con il suddetto Lecce all’ultima partita in casa, all’ottavo tentativo.

IL PRECEDENTE – Soltanto in altri due casi la Roma ha saputo infilare una serie analoga. E nel secondo, il campionato terminò con lo scudetto 1982/83 con Nils Liedholm in panchina: dal 9 maggio 1982 (2-1 contro l’Ascoli) al 20 febbraio 1983 (5-2 contro il Napoli). In quel caso la Roma si fermò al dodicesimo tentativo perdendo contro la Juventus (2- 1), sconfitta che comunque si sarebbe rivelata indolore. Molti anni prima, nel 1930, la Roma raggiunse addirittura 13 vittorie di fila in casa tra il 16 marzo (5-0 contro la Triestina) e il 16 novembre (3-1 contro il Casale), chiudendo poi al secondo posto. Una cosa quindi si può affermare: quando la Roma corre così, arriva almeno seconda.

SFIDA – Luciano Spalletti, che può vantare anche il record societario di vittorie consecutive assolute, fissato sempre a 11 nel campionato 2005/16, proverà ad allungare la serie e a migliorare se stesso contro il Milan lunedì prossimo, nello scontro diretto per il secondo posto. Sarebbe comunque il miglior risultato del Dopoguerra e, più precisamente, degli ultimi 86 anni. Dovesse vincere ancora, potrebbe poi puntare a eguagliare il primato del 1930 prima della fine del 2016, nella partita prenatalizia contro il Chievo.

CRESCITA – Ma battendo la Lazio per la quarta volta di fila (in campionato l’imbattibilità nei derby dura addirittura dal 2012, con cinque vittorie e tre pareggi) la Roma ha sistemato anche altri numeri. Quelli difensivi ad esempio: Szczesny è uscito dal campo con il lenzuolo pulito (clean sheet = zero gol subiti) per la quinta volta in quindici giornate, concedendo pochissimo al tridente Felipe-Immobile-Keita, a testimonianza di una solidità e di un equilibrio che in poche altre partite si era visto. Adesso solo la Juve, la stessa Lazio e il Genoa hanno incassato meno gol in Serie A. In attacco poi tutto continua a funzionare a gonfie vele (almeno due gol segnati in 11 partite su 15) con una variabile importante: il tiro da fuori area di Nainggolan ha generato “solo” il terzo gol su 35 con conclusioni da lontano.

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