Corriere della Sera (G. Piacentini) – Undici gol subiti in 6 gare di campionato, quasi 2 di media a partita. Se la Roma (che stasera affronta il Frosinone all’Olimpico, ore 20.45 su Dazn) si trova inzona retrocessione la colpa è anche di una fase difensiva che finora è stata il punto debole della squadra di Mourinho. Un reparto in grande difficoltà, a partire dal portiere: Rui Patricio ha avuto una partenza choc, con grandi responsabilità nei match contro Salernitana, Verona e Milan, ma ovviamente non è il solo colpevole del rendimento difensivo della squadra.
C’è un dato che salta agli occhi: la Roma prende gol in avvio di tempo: è capitato contro la Salernitana (al 4’ della ripresa) e con il Verona (al 4’ del primo tempo); con il Milan addirittura i giallorossi hanno subìto la rete in avvio di primo (il rigore di Giroud è stato trasformato al 9’, ma il fallo è avvenuto almeno un paio di minuti prima) e di secondo tempo (la rovesciata di Leao al 3’) mentre anche col Genoa si è partiti ad handicap (la rete di Gudmundsson è arrivata al 5’). Colpa di un avvicinamento sbagliato al match, un aspetto che stride con le parole dei protagonisti (“Non abbiamo sbagliato l’approccio” ha detto capitan Pellegrini dopo il disastro di Genova), ma non solo.
La Roma ha anche un problema tattico e di uomini, pochi e diversi rispetto allo scorso anno. L’ostinazione del portoghese nel continuare a proporre la difesa a tre comincia a vacillare: “Per giocare a quattro, ci servirà Joao Costa (ragazzo della Primavera, classe 2005, ndc). Sarà convocato ma non dico se giocheremo a quattro” ha ammesso ieri il tecnico in conferenza) ma a Genova dopo l’infortunio di Llorente ha preferito arretrare Cristante invece che passare a quattro o inserire Celik. Lo spagnolo non ci sarà questa sera contro il Frosinone mentre di Smalling si sono perse le tracce dopo la gara contro il Milan. “Senza Chris siamo in tre in un periodo dove si giocano tre gare a settimana, otto partite in poco tempo. L’infortunio di Llorente fa parte di lui, è la sua storia clinica e ci ha messo in difficoltà: non mi sorprende che si sia fermato”.
Mourinho non manca di ricordare come l’assenza di Ibanez, ceduto in estate per fare cassa, si senta. “Roger non c’è più e Kumbulla, che lo scorso anno ci dava una mano, è ancora convalescente. NDicka difensivamente non è all’altezza di Ibanez, non è un guerriero ma è molto più bravo con la palla”. Nell’emergenza, l’àncora di salvataggio è Cristante. “Bryan ha avuto un’evoluzione fantastica a livello tecnico e tattico, ora è più sveglio e veloce. È fondamentale per noi, però col Genoa quando è andato in difesa siamo peggiorati perché l’abbiamo perso a centrocampo”.