Il Messaggero (G. Lengua) – Dopo la partita alla Dacia Arena, diventa complicato non dare ragione a José Mourinho sul tema difesa, che in un colpo solo ha perso la sua compattezza e, dopo aver preso un solo gol in quattro gare, ne prende quattro in una sola partita. Chissà se Tiago Pinto si sarà convinto a rimandare le sue (meritate) vacanze per regalare un centrale allo Special One, perché in vista dei prossimi impegni, manca: “Il mercato è chiuso, ne riparleremo a gennaio. Abbiamo 17 partite prima del Mondiale e dobbiamo essere concentrati”, ha detto il general manager pochi minuti prima del fischio d’inizio.
Concentrazione, appunto, quella che non c’è stata nel reparto difensivo. Perché al di là dell’errore di Karsdorp da penna rossa (appoggio di petto verso Rui Patricio e intercettato da Udogie che segna), la linea accusa i colpi dei bianconeri.
Sarà la stanchezza dovuta ai troppi impegni ravvicinati senza rifiatare, fatto sta che Mancini, Smalling e Ibanez hanno mostrato a Udine qualche crepa. E inoltre saranno loro tre a giocare fino alla sosta per mancanza di sostituti (Kumbulla ha riportato un infortunio muscolare che lo farà rientrare a ottobre).
Si tratta di altre quattro partite, due di Serie A e due di Europa League. Il rischio è di compromettere quanto di buono fatto fino ad oggi. Il gol subito al quinto minuto, ovviamente, è una doccia fredda per i giallorossi e consente alla squadra di Sottil di non sbilanciarsi disputando una partita più accorta.
La Roma, invece, si è fatta prendere dalla frenesia di pareggiare i conti faticando, però, a trovare spazi tra le linee. A questo si aggiunge anche la scarsa fantasia che centrocampo e reparto offensivo, eccetto Dybala (a fine gara ha chiesto scusa ai tifosi in trasferta), mettono a disposizione della squadra.