Roma. Iturbe, quell’oggetto misterioso che deve sapersi ritrovare

Corriere dello Sport (R.Maida) – Non è stato l’annuncio caustico di Gianluca Petrachi, ds del Torino che ne ha confermato il ripudio, a mettere in allerta la Roma. Il ritorno di Juan Manuel Iturbe dopo la terza stagione fallimentare della sua giovane carriera è uno dei problemi che Monchi dovrà risolvere. Vendere Salah è facile, vendere Iturbe un po’ meno nonostante la penuria di attaccanti mancini che si avverte in giro (Roma inclusa).

CROLLO – Iturbe è un caso interessante da analizzare per gli appassionati di assurdo. Strappato a una concorrenza qualificata a suon di milioni (non si è mai capito quanti, alla fine, facciamo circa 25) nel 2014, dopo un’estenuante tira e molla con il Verona, ha firmato un contratto di cinque anni con la Roma e adesso, a due anni dalla scadenza, si ritrova con la lettera scarlatta dell’esodato: destino inevitabile per un ragazzo di grandi prospettive che in tre stagioni segna solo 5 gol, a cui va aggiunto quello fornito al Torino nell’ultimo spezzone di campionato.

RIABILITAZIONE – Nel frattempo, con umile ambizione, Iturbe aveva provato a rimettersi in gioco anche in Inghilterra, al Bournemouth, senza giocare mai. Era stato stimolato da Spalletti, datelo a me che lo ribalto, poi da Mihajlovic, a te ci penso io, ed è andata ogni giorno peggio. Ora la Roma spera che riparta da zero: magari proprio dal Verona?

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