Il Messaggero (S. Carina) – Non ci voleva. Proprio quando la Roma, grazie al lavoro sotto traccia di Mourinho e Dybala, pensava di aver messo la freccia per Morata, il clamoroso dietrofront dell’Inter per Lukaku riapre la vicenda. Non che questa fosse chiusa. Anzi, a dir la verità, da Trigoria non si sono mai mossi dalla linea che vede i tempi per lo spagnolo non ancora maturi.
Ma che il gm Pinto avesse in mente di accontentare il suo allenatore è ormai cosa risaputa. E Morata, dal giorno in cui Abraham si è fatto male, è diventato la priorità dello Special. Più di Scamacca che solleticava (e solletica tuttora) in una visione più proiettata al futuro il club, visti l’età e l’ingaggio.
Lo spagnolo, infatti, 31 anni a ottobre, si porta dietro una clausola rescissoria non banale per un club sottoposto al settlement agreement (che una volta attivata con il rinnovo, gli agenti assicurano passi da 21 a 12 milioni), un contratto importante (6,5 milioni) che non può usufruire del decreto crescita e una formula di acquisto che presume liquidità. I contatti però erano (e sono) ben avviati. E continueranno ad andare avanti anche in questa settimana dovendosi però guardare adesso da un’avversaria molto temibile: l’Inter.
Perso Dzeko e lasciato andare Lukaku, l’amministratore delegato dei nerazzurri, Marotta, ieri ha subito chiamato l’agente di Morata che conosce bene, avendolo portato alla Juventus, informandosi sui parametri del trasferimento. L’identikit uscito dalla riunione con Inzaghi è chiaro: il tecnico preferisce un attaccante che conosca il campionato di A. Che non debba, quindi, perdere tempo per ambientarsi. Se l’Inter il prossimo anno vuole puntare allo scudetto, serve una partenza lanciata.
E così, Morata è rientrato insieme ad altri nomi come Hojlund, Nzola e Simeone (nelle retrovie Dia), nel casting nerazzurro. Che non perde di vista il giovanissimo Balogun (21 reti in prestito al Reims in Ligue 1), talento dell’Arsenal che però costa tantissimo, ha caratteristiche completamente diverse (alto 175 centimetri per 70 chili) e non dà quelle garanzie d’esperienza e fisicità che Inzaghi chiede, più Taremi, dove il Milan sembra in vantaggio. Uno scenario che andrà approfondito nei prossimi giorni.
Perché nonostante il dietrofront di Lukaku, questo non vuol dire che Morata andrà certamente all’Inter ma è chiaro che Marotta potrebbe diventare un ostacolo insidioso. Se la scelta dovesse infatti ricadere su Alvaro, le cose per la Roma si complicherebbero più di quanto lo sono attualmente. Il motivo vien da sé: oltre a dover effettuare un’operazione al bilancino, attenti a non sforare i costi sia a livello d’ingaggi (nuovo parametro che Pinto dovrà seguire in questa seconda fase di mercato) che per il cartellino, bisognerebbe far fronte alla maggiore liquidità interista dopo la cessione di Onana al Manchester United..
Avendo come base i costi di Big Rom, a Milano c’è adesso la possibilità di accontentare l’Atletico Madrid, il calciatore, regalando anche la vetrina della Champions che per un calciatore abituato a questi palcoscenici da anni, non è un fattore secondario. E la Roma? Non può far altro che contare sull’apertura e la disponibilità mostrata dal ragazzo e dalla moglie, Alice Campello, a trasferirsi nella Capitale e riabbracciare l’amico fraterno (padrino dei figli) Dybala per lavorare con un’icona del calcio mondiale come Mourinho. Ad oggi, infatti, i Friedkin non potrebbero rilanciare (per l’ingaggio). C’è comunque ancora tempo per fasciarsi eventualmente la testa. Una cosa però da ieri è chiara. Se la Roma vuole Morata, deve sbrigarsi.