Il Messaggero (S. Carina) – Presente e futuro hanno lo stesso volto. Quello di Dzeko. Fondamentale per il finale di stagione (campionato e Europa League) ma probabilmente ancor più decisivo per le dinamiche estive del club. Inutile girarci intorno: dalla partenza di Edin, dipende che tipo di centravanti arriverà.
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Edin ha da poco festeggiato 35 anni, guadagna 7,5 milioni e ha ancora un anno di contratto. Per muoversi cerca un club di prima fascia che gli possa garantire almeno lo stesso stipendio e un accordo sino al 2023. Non semplice in un calcio che, funestato dal Covid, gioca al ribasso sugli ingaggi e sul costo dei cartellini.
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Partendo da questo presupposto, se Dzeko dovesse decidere di restare, lo scenario per il prossimo attacco della Roma è già delineato: lui, Mayoral (per il quale la Roma è pronta a pagare 1 milione per il rinnovo del prestito) e un altro 9 giovane, sul quale puntare per il futuro. Un profilo alla Scamacca, per intenderci.
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Qualora il bosniaco dovesse invece esser ceduto, il panorama che si apre è molto più vasto. Nel giro di colloqui che Pinto ha effettuato con diversi agenti nelle ultime settimane, ha lasciato più volte intendere come l’idea del club sia quella di puntare sulla “green-line”. Termine ripetuto più volte che a pensarci bene fa rima con progetto a medio-lungo termine. In quest’ottica il database di Charles Gould potrebbe sbizzarrirsi: Malen (Psv), Gouiri (Nizza), Kalajdzic (Stoccarda), Nunez (Benfica), i giocatori non mancano.