Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Può sembrare paradossale ma, ancora senza budget per fare mercato, la Roma proverà a risolvere i problemi dell’attacco (l’ottavo in serie A, dietro persino a Udinese e Sampdoria) spostando in avanti un difensore: Alessandro Florenzi. Un difensore atipico, visto che «Flo» ha giocato spesso a centrocampo e in avanti (con Garcia, ma anche in questa stagione contro il Milan) e che in carriera ha segnato 22 gol in serie A. A San Siro, contro i rossoneri, il 1 ottobre scorso, è ritornato al gol che gli mancava in campionato dal 3 aprile 2016 (Lazio-Roma 1-4). E a San Siro, quasi sicuramente, ritroverà una maglia da attaccante alla ripresa del campionato, domenica 21 gennaio, contro l’Inter. Una partita che, dopo il dicembre nero di tutte e due le squadre, è diventata uno spareggio da non perdere assolutamente per non rischiare di finire fuori dai quattro posti che qualificano alla Champions League.
Florenzi attaccante è una scelta o una necessità? Più la seconda ipotesi che la prima. Monchi potrà operare sul mercato solo con prestiti oppure cedendo prima di comprare. Ed è evidente che sia più semplice e molto più economico trovare un terzino destro che un attaccante da 10 gol nel girone di ritorno. Il blitz del d.s. a Londra, per parlare con il presidente Pallotta, non ha portato novità. I vincoli del Fair Play Finanziario sono chiari e la Roma dovrà già pagare una multa per aver sforato l’accordo preso con la Uefa. Di Francesco, perciò, dovrà fare con quello che ha già a Trigoria. L’unica possibilità è cedere Bruno Peres (al Galatasaray o al Benfica) e avvicinare uno tra Darmian, Juanfran, Manea o Bereszynski. Ma tutti, compresa la Roma, vogliono prestiti senza obbligo di acquisto in entrata e cash in uscita. Si fa sempre più lunga la fila di chi vuole Alisson a giugno. Si sa che, con il prezzo giusto, tutti sono in vendita.