Corriere dello Sport (R. Maida) – Ci sono state tre partite in una: la prima, fino all’1-1, gestita comodamente dalla Roma. La seconda, in cui è entrato in scena Candreva con due giocate da campione, è stata controllata dalla Salernitana che ha concesso pochissimo e pro dotto altrettanto. La terza, più o meno in coincidenza dell’ultimo cooling break che è servito a limitare i danni di un caldo infernale, ha restituito il comando delle operazioni alla squadra più forte, che aveva cambi migliori in panchina. La Roma è così riuscita almeno a evitare una brutta sconfitta dentro all’Olimpico pieno che avrebbe rovinato la domenica.

Mourinho, rappresentato da Conti e soprattutto dal preparatore Rapetti, ha chiuso con Cristante difensore e ha fatto esordire anche il giovane Paga-no, mezzala del 2004, ma non ha potuto ribaltare la situazione. Il pareggio è legittimo, perché poco prima El Shaarawy aveva colpito un palo con l’unica idea azzeccata della sua partita, eppure non accontenta nessuno.