Il Messaggero (U.Trani) – Dan Friedkin è stato subito inequivocabile con Guido Fienga, principale e, al momento, unico riferimento del texano nella Capitale: la Roma è da rivedere e correggere. Non da ridimensionare, ma da mettere in sicurezza. Nel bilancio, anche passando dal campo. I debiti accumulati nei 9 anni dell’era Pallotta sono spaventosi e soprattutto ingombranti per la nuova gestione. Quindi bisogna tagliare in ogni settore del club che, con il quinto posto in classifica è sovradimensionato. Il presidente lo ha chiarito al ceo prima ancora di ribadire la linea, durante la conference call della scorsa settimana, a Paulo Fonseca, già comunque a conoscenza del piano impostato dal gruppo di Houston. La squadra, dunque, diventerà più giovane per la partenza, ormai annunciata, di qualche leader dello spogliatoio. Ogni investimento sarà mirato, cercando di tenere bassa l’età media (priorità a chi ha al massimo 25-26 anni). La rosa dagli attuali 35 giocatori dovrà scendere a 23. E il monte stipendi sarà abbassato almeno del 20 per cento: da 140 milioni a 115. Giovane, insomma. In primo piano Pellegrini e Zaniolo. E senza farsi confondere da qualche operazione più o meno recente o in fieri. Tipo l’acquisto (tra l’altro di Baldini) a costo zero di Pedro (33 anni), la conferma di Mkhitaryan (31), il possibile ritorno di Smalling (31 a novembre) e la presenza del secondo portiere Mirante (37). E nemmeno dall’addio di Schick (24) o di altri ragazzi che andranno via per far sì che, entro giugno, si certifichino plusvalenze per 100 milioni: ecco perché sono nella lista dei partenti anche Under (23), Kluivert (21) e addirittura Riccardi (19) che si aggiunge a Coric (23) e Antonucci (21). Il lavoro di Fienga e del ds De Sanctis è concentrato sui big che presto saluteranno: Kolarov (35 anni a novembre), Dzeko (34), Fazio (33), Olsen (30) e Jesus (29). In più sono nell’elenco pure Santon (29), Florenzi (29), forse Peres (30) e Perotti (32). In stand by il convalescente Pastore (31): operato all’anca, andrà via a gennaio.