La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – Ieri, quando Mourinho è sbarcato a Ciampino, il termometro segnava abbondantemente più di trenta gradi. Nessun riferimento alle feste natalizie, eppure in un’intervista al sito del club ha detto: “Per prima cosa aspetterò che arrivino dei regali. Spero che la proprietà e Tiago Pinto me ne facciano, perché sarei contento. Sarebbe uno stimolo in più, maggiore potenziale da sviluppare e con cui iniziare il processo”.
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Regali a parte, da ieri Mourinho è a Roma. La gente lo aspettava da due mesi, più di 500 persone tra Ciampino e Trigoria lo hanno atteso nonostante il termometro bollente, così Mou si è emozionato quando ha visto tanti tifosi all’aeroporto e poi fuori da Trigoria, dove si è affacciato indicando prima la sciarpa della Roma e poi la gente. “Voglio che la squadra rifletta la personalità dei tifosi. So che passione c’è qui, ma la cosa incredibili è che negli ultimi venti anni non ci sono state molte occasioni per essere felici. Tuttavia la passione non è mai venuta meno, anche se credo che ci sia bisogno di vedere la luce. Voglio una squadra di cui i tifosi possano essere orgogliosi quando si vince, ma anche quando si perde“.
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Ha viaggiato sul jet privato dei Friedkin, guidato direttamente da Dan. Con lui sono arrivati anche tre componenti del suo staff: il vice Joao Sacramento, il preparatore atletico Carlos Levin e quello dei portieri Nuno Santos. Poi la conoscenza di Trigoria, dove Tiago Pinto gli ha illustrato il centro sportivo. Quarantena “light” nei prossimi giorni, nel rispetto del distanziamento e indossando la mascherina, si sottoporrà ogni giorno a tampone molecolare e rapido, in attesa di essere presentato la prossima settimana, probabilmente alla terrazza Caffarelli in Campidoglio. “La proprietà vuole lasciare un’eredità per gli anni futuri, vuole creare le basi per il successo. Spero che questo arrivi mentre sono qui. Voglio creare una Roma vincente, ma voglio anche un futuro vincente. Non vogliamo che il successo sia un momento isolato“.
