Il Messaggero (S. Carina) – Meno 27 a Cagliari-Roma, prima giornata di campionato e il leit-motiv dalle parti di Trigoria è sempre lo stesso: «Meglio prendersi qualche giorno in più, piuttosto che sbagliare l’investimento. Perché questo piccolo ritardo si può recuperare, l’investimento sbagliato peserebbe invece in futuro». C’è poco da fare, gli impazienti si mettano l’anima in pace: questa è la linea-guida della Roma sul mercato. E se al 22 luglio alcune rivali per il quarto posto sembrano già avanti ai giallorossi, i conti – secondo il management romanista – si faranno alla fine.
Soulé, ad esempio. Finché Matias mantiene la parola data (forte di un quinquennale da 2 milioni a salire) Ghisolfi è certo che se si sposterà da Torino, sarà per venire alla Roma. E il se, è soltanto pleonastico. Se poi ci sarà bisogno di alzare di poco l’offerta non sarà questo il problema. La Roma da questo punto di vista, almeno sino ad oggi, si muove seguendo una strategia chiara: se il calciatore (En Nesyri) arriva alle condizioni dettate dal club, si chiude. Altrimenti si aspetta.
David vuole giocare in Premier, spara alto d’ingaggio e in più c’è un nodo commissioni con gli agenti non indifferente da sciogliere. Ma se nessuno lo prende, ecco che la Roma può tornare in gioco. Stesso dicasi per Omorodion (il preferito di De Rossi) e Sorloth. E questa filosofia si estende anche a chi, almeno di partenza, non dovrebbe essere un titolare. Il riferimento è a Dahl, terzino sinistro del Diurgarden che si è promesso alla Roma. Nonostante il sondaggio di un club inglese, il 21enne aspetta l’affondo di Ghisolfi.