La Gazzetta dello Sport (A.Pugliese) – È il primo acquisto della nuova Roma, anche se ufficializzato già molti mesi fa. La speranza, però, è che non sia l’unico prima del ritiro di Pinzolo, previsto per sabato prossimo, con la Roma che si radunerà giovedì. Di sicuro ci sarà anche Alisson, pure lui però di fatto già «vecchio», nel senso che è un acquisto che risale alla vecchia stagione e che dovrebbe sbarcare nella Capitale in queste ore. Camicia jeans e zainetto, Gerson è arrivato ieri dopo un viaggio interminabile (doveva atterrare alle 7 di mattina, è sbarcato nel primo pomeriggio). «Forza Roma» è la prima frase, anche se il suo pensiero lo aveva esternato qualche giorno fa in Brasile, ad un evento Nike: «Spero di mostrare presto il mio valore lavorando sodo. E appena avrò una possibilità, di afferrarla al volo e di mostrare quello che so fare».
TUTTO HA UN PREZZO – Gerson, del resto, è stato già a Roma una ventina di giorni a gennaio, per poi tornare alla Fluminense, la sua squadra. «La Roma all’epoca mi lasciò decidere se andare in prestito in un altro club o tornare in Brasile e ho pensato che la cosa migliore fosse tornare a casa, dove ho la famiglia e gli amici — ha detto il baby brasiliano — Sono contento di aver aiutato il mio club con la mia cessione, questa nuova esperienza in Europa favorirà di molto la mia carriera. Per provare ad essere uno dei migliori devi saper accettare queste sfide. Anche se lasciare la Fluminense non è stato certo facile. Ma nella vita tutto ha un prezzo, anche questo…». Lo sa bene la Roma, che sul ragazzo ci ha investito 17 milioni di euro, un’enormità, con una piccola guerra anche tra intermediari per chi avesse il diritto finale a portarlo nella Capitale.
CERCANDO LA LUCE – Dove ci sono i soldi, del resto, ci sono gli affari. E Gerson (che ha scelto la maglia numero 30) può esserlo davvero, se confermerà tutte le aspettative. Può giocare come mezz’ala, trequartista o esterno d’attacco. Toccherà a Spalletti capire già da Pinzolo come impiegarlo. Di certo, allo stato attuale è l’unico centrocampista della Roma dai piedi eleganti: De Rossi, Paredes e Vainqueur sono simili, mediani davanti alla difesa, Strootman e Nainggolan giocatori di energia, intensità e corsa. Manca l’interruttore della fantasia, la luce alla Pjanic, potrebbe accenderla proprio Gerson. «Conosco già Trigoria, sono pronto. E sto studiando anche l’italiano, la lingua mi può aiutare a capire tanto, ad iniziare da quello che Spalletti vorrà da me — dice — A gennaio mi ha impressionato De Rossi, ma anche Maicon, che conoscevo solo di vista. Totti? Lui è una persona sensazionale, a Roma è come un Dio. Poi lo conosci e ti trovi davanti un ragazzo semplice, umile. Il sogno di tutti i giocatori che sbarcano in Europa è quello di giocare la Champions League. Accanto a Totti, poi, sarebbe molto ancora più bello…».
IL FUTURO – Del resto, la Roma quei 17 milioni di euro li ha spesi per strapparlo al Barcellona, non certo l’ultimo dei club. «Il presidente della Fluminense aveva giù chiuso con i catalani, che avevano un diritto di acquisto — insiste Gerson — ma io ho pensato che fosse meglio partire dalla Roma per poi magari andare in un altro club. Non mi pento, visto che giocherà in un grande club come la Roma, in uno dei migliori campionati del mondo». Nessun dispiacere dunque, anzi. Al contrario magari dell’Olimpiade, a cui avrebbe avuto piacere di partecipare a casa sua, a Rio, dopo aver saltato lo scorso anno il Mondiale Under 20 per dei dissapori con il tecnico del Brasile, Alexandre Gallo. «Dispiace, è ovvio — chiude Gerson — Vorrà dire che da oggi lavorerò forte per andare alla prossima Coppa del Mondo». Ci spera anche la Roma, vorrebbe dire che Gerson avrebbe fatto davvero il salto di qualità.
LE MOSSE – Intanto le altre trattative della Roma vanno a rilento. Chiuso l’accordo con Caceres, quasi raggiunto quelli per Zabaleta e Szczesny, si prova a stringere per Vermaelen: prestito con diritto di riscatto, per un’operazione totale da 8-9 milioni di euro. Alla finestra, poi, c’è sempre la situazione Diawara che potrebbe sbloccarsi nei prossimi giorni.