Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Gli effetti collaterali delle sconfitte di Fiorentina e Inter condannano Garcia, che dentro Trigoria ora ha un unico difensore: il d.s. Walter Sabatini. Solo un miracolo, però, può mantenere Rudi sulla panchina della Roma fino a domenica, quando i giallorossi affronteranno all’Olimpico il derelitto Hellas Verona.
Due vittorie di viola e nerazzurri avrebbero spaccato in due la classifica, allontanando la Roma anche dal terzo posto e dalla possibilità di accedere alla Champions League. Questo campionato, invece, sta aspettando tutti, anche la pessima Roma che ha vinto una sola volta nelle ultime dieci partite tra serie A e coppe. C’è la possibilità di lottare per l’Europa che conta (la Champions 2014-2015 ha portato in cassa 48 milioni di euro) visto che nell’ultima giornata la Roma ha guadagnato un punto su Inter e Fiorentina. Il tempo per cercare di cambiare la rotta, però, è sempre di meno. Da qui l’accelerata per trovare il nuovo allenatore.
I nomi più accreditati sono due. Uno è Luciano Spalletti, che ha molti estimatori tra i tifosi giallorossi. L’altro è il c.t. del Cile, l’argentino Jorge Sampaoli, che ha portato La Roja al Mondiale e alla vittoria in Coppa America. Il presidente James Pallotta è stato impegnato ieri in conference call con il ceo Italo Zanzi e Sabatini, mentre oggi incontrerà il d.g. Mauro Baldissoni, volato a Miami per una serie già programmata di incontri sul futuro stadio. Vista la situazione, però, si parlerà anche della panchina. Sampaoli, guarda caso, è stato a Miami alcuni giorni e sta trattando con il Cile l’uscita dal contratto (scadenza 2018) offrendo 350mila dollari come clausola. I rapporti tra il «disgustato» Pallotta e Garcia non sono mai stati così tesi. L’allenatore continua a far riferimento ai problemi atletici e fisici del gruppo, sapendo che preparatori e medici sono stati scelti personalmente da Pallotta, che ieri ha risposto: «La condizione atletica è molto buona. Penso però che alla squadra manchi la mentalità vincente».
Pallotta è insoddisfatto a 360 gradi. Nell’ultima visita a Roma ha subito le bacchettate del prefetto Franco Gabrielli, quando pensava che Baldissoni gli avesse spianato la strada. Sabatini ha portato plusvalenze ma svuotato l’Olimpico di tifosi. Il main sponsor per la maglia è ancora una chimera. La Roma controlla 15 attaccanti: Totti, Dzeko, Gervinho, Salah, Iago Falque, Florenzi, Sadiq, Doumbia (non ha ancora una nuova squadra), i prestiti Sanabria (Gijon), Ljajic (Inter), Iturbe (Bournemouth), Ibarbo (Watford), più i giovani Ponce (infortunato), Mendez e Gerson (con un padre ingombrante che è già diventato un problema). Sabatini sta trattando Perotti e El Shaarawy con gli amici Preziosi e Galliani per completare la collezione, ma qualcuno ha consigliato a Pallotta di congelare, almeno fino a domani, il sì. Gli ultimi sei giocatori entrati dalla panchina per la Roma sono questi: Di Livio, Gyomber e Tumminello contro il Chievo; Castan, Salah e Totti, tutti e tre al 25%, contro il Milan. Allegria!