Roma, Garcia balla da solo

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Leggo (F. Balzani) Da imbucato a protagonista. Alla tavola rotonda di Londra manca solo Garcia che domani da Parigi raggiungerà la capitale inglese. Ad attenderlo la dirigenza al gran completo che già oggi si incontrerà a Regent’s Place. Sabatini – con cui il tecnico ieri ha avuto un pranzo di chiarimento e che sabato potrebbe tenere una conferenza stampa – ha raggiuntoBaldissoni e Pallotta per parlare di budget e strategie di mercato. Ma soprattutto per decidere come affrontare il nodo Garcia.

Il tecnico – la cui presenza a Londra non era prevista prima della conferenza choc di sabato – sarà confermato anche in virtù del ricco contratto (13 milioni lordi fino al 2018). Con qualche appunto però che potrebbe andare di traverso al francese. In primis Garcia dovrà evitare di rilasciare dichiarazioni nocive per il club. Poi gli verrà ricordato il rispetto dei ruoli. Il suo sarà quello di allenare la squadra al meglio cercando di ottenere un trofeo valorizzando i giovani a disposizione.

Al resto penseranno i dirigenti.

Un discorso molto simile fu fatto in passato ad Allegri (col Milan), Spalletti e Conte: nessuno è rimasto più di 6 mesi in panchina. La decisione quindi dovrà prenderla Garcia che potrebbe essere tentato dal Siviglia. Emery, infatti, è a un passo dall’addio. Sullo spagnolo – oltre al Napoli – sembra esserci proprio la Roma tanto che un emissario era a Varsavia il giorno della finale di Euroleague decisa da Bacca, primo obiettivo di Sabatini per l’attacco («La serie A è la sua destinazione più probabile», ha detto ieri l’agente).

Le altre candidature presentano difficoltà: Montella non è in buoni rapporti con i dirigenti, Conte è preso da altra faccende, Mazzarri non convince. Nel frattempo il depotenziamento di Garcia a Trigoria è già iniziato con la scelta del nuovo preparatore Norman che prenderà il posto di Rongoni, uomo fidato di Rudi al quale stavolta non sono stati chiesti pareri.

L’altro pupillo Gervinho è vicino all’addio mentre la trattativa per Ayew è stata congelata così come quella per Handanovic vicino al rinnovo con l’Inter (Sabatini preferisce Konoplyanka e Romero mentre è stato offerto il portiere Roberto dall’Olympiacos).

Anche i senatori della squadra prendono le distanze. «Il bicchiere è mezzo vuoto. Noi giocatori siamo i primi responsabili ma attorno a noi tutta una serie di componenti non ha funzionato. I discorsi su fatturati e bilanci non devono togliere a nessuno l’ambizione di voler vincere», ha dichiarato De Sanctis.

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