L’identità della Roma, dopo il ko interno contro l’Atalanta, è tornata al centro del dibattito a Trigoria. Nessun allarme, ma massima attenzione al lavoro quotidiano in vista del viaggio in Salento: domani in calendario il match contro il Lecce di Liverani. Fonseca non ha intenzione di perdere altri punti in classifica ed è pronto a insistere sul sistema di gioco preferito, il 4-2-3-1. E sul turnover quasi obbligato, causa infortuni e impegni ravvicinati. Fin qui ha utilizzato addirittura 21 giocatori. Solo in 5, però, sono sempre partiti dall’inizio: Pau Lopez e Kolarov (gli unici mai sostituiti), Fazio, Cristante e Dzeko. La Roma, dunque, cerca ancora la sua fisionomia. Fondamentale per essere e sentirsi squadra. Fonseca non vuole alibi, ma di sicuro qualche situazione non lo ha agevolato in avvio di stagione. In diversi sono arrivati tardi, come Mkhitaryan, o il loro inserimento è stato rallentato da problemi fisici, come nel caso di Veretout. In pochi, come Mancini, hanno lavorato sin da subito con il gruppo. Lo scrive Il Messaggero.