Paese Sera – Enrique: “Bravi e fortunati”. Ora la Juventus

BO-TO-LA – Borini-Totti-Lamela. Bo-to-la. E’ quella in cui si sono rifugiati tutti coloro che poco più di un mese fa, dopo un altro 3-0 ma stavolta ai danni dei giallorossi, chiedevano a gran voce le dimissioni di Luis Enrique. “Progetto tecnico fallito” si diceva, si scriveva. “Ripartire da zero“, si consigliava. Adesso qualcosa è cambiato: quarto successo consecutivo, terza partita senza subire reti. “Si è italianizzato, ci ha ascoltato” hanno provato a giustificarsi. Non ci aspettavamo di certo delle scuse, si farà ben attenzione a chiudere bene quella Bo-To-La. E’ una Roma adesso anche cinica, quella che ieri sera ha inflitto la severa vendetta alla Fiorentina, eliminandola dalla Coppa Italia, e prenotando un biglietto per il 25 Gennaio: “Juventus Stadium“, quarti di finale. La sensazione è che se in campo ci saranno ancora la convinzione, la serenità, quei meccanismi sempre più automatici, allora davvero la Roma potrà puntare ad alzare la coppa. Se a ciò si aggiungeranno sempre la classe di Francesco Totti (ieri, in una serata non brillante, mette lo zampino sul primo gol di Lamela e fornisce l’assist per il secondo), la tecnica di Lamela (prima doppietta in giallorosso) e la fame di Fabio “London” Borini (primo gol all’Olimpico) allora il futuro sarà più roseo di quanto volevano farci temere.

“Bravi e fortunati” – Ha cercato di nascondere il più possibile la gioia di aver rifilato tre gol a quella Fiorentina che, un mese fa, ne aveva inflitti altrettanti alla sua squadra. Dopo il baratro, il pensiero delle dimissioni, le critiche feroci. Dopo ancora, la redenzione. Ieri, “bravi e fortunati”. “Abbiamo sofferto nella prima mezz’ora del primo tempo dove siamo stati fortunati. La Fiorentina – ha spiegato Luis Enrique – non ci permetteva di giocare come noi volevamo, si difendeva e ripartiva molto bene. Ma già nell’ultimo quarto d’ora ho visto qualcosa di diverso. Negli spogliatoi abbiamo cambiato qualcosa, alzato il ritmo e la partita è cambiata. Continuiamo a non prendere gol e questa è la chiave del nostro momento“. Nessun particolare merito, non si sofferma a fare i complimenti neanche ad un Lamela che a 19 anni decide un ottavo di coppa, o ad un Borini che giovanissimi, e al ritorno da un lungo stop, trova subito il gol. “Mi chiedete di Borini che è stato bravo ma anche Cicinho e Perrotta hanno giocato molto bene, hanno partecipato molto alla manovra. Lamela? Non so a che percentuale sta rendendo. Era il frutto dell’estate, ora è un calciatore – sorride – Ha segnato due gol ma su due assist di Francesco. Noi non vogliamo individualizzare le prestazioni ma parlare del gruppo. Domenica ha segnato due gol Totti, oggi Lamela, spero sabato che sia il turno di un altro“. Se il periodo è buono, nessuna casualità, nessuna congiuntura astrale positiva. Merito dell’impegno quotidiano e del sudore. “Dietro i nostri miglioramenti c’è un lavoro: può piacere o meno. So che le cose funzionano così: quando ero una mer… la colpa era dello staff, ora che vanno bene è merito dei calciatori. Ma non c’è problema. Dedico questa vittoria ai tifosi che sono venuti a sostenerci in una notte molto fredda“.

LAMELA –In campo l’ex River non ha paura di nulla: combatte su ogni pallone, azzarda finte e numeri d’alta scuola, prova sempre a puntare l’avversario. La giovane età scompare con tutti i suoi difetti. Davanti ai microfoni invece, si scompre un Lamela timido e intimorito ed anche umile. A chi gli fa i complimen ti per la gara, risponde così: “Non so se impeccabile. Una partita bella che abbiamo vinto, siamo felici“. Riesce sicuramente tutt più facile quando aservire l’ultimo pallone, è Francesco Totti. “E’ un grande giocatore, per me giocare con lui è un onore“. Infine la dedica: “L’esultanza è per la mia fidanzata, che è in Argentina“. Giovane e già innamorato, almeno quanto lo sono i tifosi di lui.
Paese Sera – Lorenzo Serafini

PER APPROFONDIRE LEGGI ANCHE

I più letti