Dopo aver osservato impotenti la devastazione della città da parte delle bestie olandesi, tutto il resto sarà una passeggiata. Con questo spirito è stato accolto nelle questure e a Trigoria il sorteggio degli ottavi di Europa League: il temuto derby italiano è toccato alla Roma, che sfiderà la Fiorentina al Franchi giovedì 12 marzo alle 21.05 mentre la gara di ritorno è fissata una settimana dopo all’Olimpico alle 19.
Una doppia sfida che può diventare delicata a livello di ordine pubblico, anche se il pericolo più temuto era un Roma-Napoli europeo: ipotesi sventata nel momento in cui l’urna di Nyon ha accoppiato agli azzurri la Dinamo Mosca, mentre all’Inter sono toccati in sorte i tedeschi del Wolfsburg e al Torino i russi dello Zenit San Pietroburgo.
L’Europa League sta diventando un orgoglio per l’Italia del pallone, che rafforza la quarta posizione nel ranking Uefa pur restando lontana dalla Germania, ma è pure un impegno maxi in termini di sicurezza. Finora non è certo positivo il bilancio tra i vandali del Feyenoord nella Capitale, la trasferta da «deportati» dei romanisti in Olanda e i violenti e reiterati scontri di Napoli con i turchi del Trabzonspor.
Da ieri è scattata la nuova allerta, con i fari accesi sulle due gare tra Roma e Fiorentina. Le tifoserie non si amano di certo, una rivalità nata negli Anni Ottanta e aumentata dopo che i viola scesero in serie B a causa di una sconfitta interna dei giallorossi contro l’Udinese nel giugno 1993. Gli archivi sono pieni di immagini e resoconti di duri scontri tra ultrà giallorossi e fiorentini, con gli episodi più cruenti registrati al Franchi e un incrocio infuocato al Curi di Perugia, quando le due squadre si giocarono lo spareggio per entrare in Coppa Uefa. A fine Anni Novanta di nuovo tanta tensione, nel 1999 volarono addirittura i mattoni da un settore all’altro e la paura spinse l’allora dirigente viola Mario Sconcerti a spostare di lunedì la partita in programma a Firenze nella stagione successiva, quella dell’ultimo scudetto romanista, sperando di scoraggiare l’esodo dalla Capitale. La risposta fu una nuova invasione giallorossa al grido «Siamo tutti parrucchieri», con relativi incidenti.
L’approdo della Tessera del Tifoso ha diminuito gli spostamenti degli ultrà. L’ultima trasferta libera dei romanisti dell’ottobre 2009, non a caso, è la più recente testimonianza dell’alto grado di pericolosità della sfida: cariche tra opposte fazioni, bus danneggiati e lancio di fumogeni.
Ora le misure per prevenire ci sono. E verranno puntualmente applicate come accade ormai di routine nelle sfide di campionato e Coppa Italia. Sì, perché i club italiani, anche nelle competizioni Uefa, devono basarsi sulla normativa interna riguardo ai biglietti nominali e le restrizioni per la vendita. E allora ai romanisti verranno messi a disposizione i 2.400 posti del settore «formaggino» del Franchi, ceduti in prelazione a quelli che hanno seguito finora la squadra nelle trasferte europee. Senza combinare guai. Una scorta ridotta, potenzialmente ci vorrebbero 10mila biglietti per accontentare tutti vista l’importanza della partita, e da qui nasce il rischio da arginare: la partenza verso Firenze di tanti tifosi sprovvisti di biglietti. Meno problematica la gestione del ritorno all’Olimpico: la Roma sta già pensando di ampliare il settore ospiti.
Il piano verrà concordato dalle due questure (presidi ai caselli autostradali e alle stazioni ferroviarie), ma per ora nella Capitale sono concentrati su Roma-Juve di lunedì: le strade attorno all’Olimpico saranno blindate, numero di steward potenziato e massima attenzione all’interno dove molti sostenitori bianconeri potrebbero mischiarsi ai tifosi di casa visto che la vendita è vietata solo ai residenti in Piemonte. Ma gli juventini arrivano da tutta Italia. Soprattutto da Roma.
Il Tempo – A. Austini