La Gazzetta dello Sport (A. Pugliese) – Un trionfo assoluto. Perché poi proprio di dominio si è trattato, dall’inizio alla fine. E pazienza poi se lo scudetto – il secondo consecutivo in casa giallorossa — è arrivato in poltrona (guardando la vittoria per 2-0 dell’Inter ieri in casa della Juve) e non sul campo, come forse sarebbe stato anche più bello.
Vorrà dire che la festa, quella vera, andrà in scena il 5 maggio, quando la Roma affronterà al Tre Fontane proprio le nerazzurre (in mezzo c’è anche la trasferta in casa del Sassuolo, ma le giallorosse vogliono festeggiare con la propria gente). Intanto, però, da ieri è festa, con la squadra tutta insieme a vedere la partita. La Roma si conferma campione d’Italia, titolo strameritato.
Le ragazze di Alessandro Spugna, infatti, hanno vinto ben 20 delle 22 partite giocate in questo campionato, perdendo solo in casa dell’Inter il 20 gennaio e pareggiando sul campo della Fiorentina sabato scorso. Una percentuale di successi pari al 91%, un’infinità, tanto che nei 5 principali campionati europei solo quei mostri sacri del Barcellona hanno fatto meglio (con il 96%, frutto di 22 vittorie su 23 partite).
Per il resto un percorso netto, con ben 58 gol fatti (alla media di 2,63 a partita) e solo 13 subiti, miglior attacco e miglior difesa del campionato. Con alcune partite in cui non c’è mai stata storia. Vengono in mente, ad esempio, il 6-0 rifilato al Napoli o i i due 5-0 esterni in casa di Pomigliano e Sampdoria.
Ed allora ora è il momento di fare festa, guardando però già al domani. Perché c’è la voglia di portare a casa il double vincendo anche quella finale di Coppa Italia (quarta consecutiva per le giallorosse) che andrà in scena a Cesena il prossimo 24 maggio, contro la Fiorentina. Un altro successo a cui le giallorosse tengono da matte, proprio per mettere il marchio definitivo su una stagione che le ha viste perdere la Supercoppa contro la Juventus.