Roma, febbre da Mou: il nodo è la quarantena

Corriere dello Sport (R. Maida) –  L’evento emozionale sta diventando l’avvento calcistico. Arriva, finalmente arriva. José Mourinho con ogni probabilità sbarcherà a Roma domani in tarda mattinata, anche se la società non esclude uno slittamento a sabato per motivi organizzativi.

In ogni caso, ci siamo: l’accoglienza è stata predisposta, anche in termini di sicurezza sanitaria, all’aeroporto di Ciampino, dopo una serie di sopralluoghi che sono serviti a pianificare la logistica. Mourinho volerà dal Portogallo su un jet privato che atterrerà nell’area executive dello scalo, quella dove viaggiano i supervip. Compresi i Friedkin, che gli hanno dato appuntamento in città nel weekend.

Il tema resta avvolto da un certo riserbo per due ragioni: 1) la Roma vuole evitare, per quanto possibile, assembramenti di tifosi fuori dall’aeroporto, come da raccomandazioni ricevute da prefettura e questura; 2) Mourinho, se non verranno concesse deroghe dal governo, una volta  sbarcato sul suolo italiano dovrà sottoporsi al regime di quarantena per cinque giorni, come da ordinanza emessa dal ministro Speranza per il contenimento della Delta. Perché è vero che Mourinho ha trascorso un periodo di vacanze in Portogallo ma è passato nel Regno Unito (a Londra) negli ultimi 15 giorni.
Niente bagni di folla immediati, insomma. A meno che Mourinho non riesca a ottenere un permesso ad hoc. Tecnicamente l’allenatore non potrebbe quindi subito entrare in contatto con la squadra e dovrebbe restare domiciliato in un albergo della città. Ma non è escluso che possa sistemarsi a Trigoria, sia pure in isolamento.
Ad ogni modo l’incertezza frena anche l’annuncio della presentazione, che avverrà la prossima settimana in Campidoglio. La location individuata, salvo nuovi cambiamenti di programma, è la Terrazza Caffarelli, 900 metri quadri di splendore con vista sulla città, adiacente ai Musei Capitolini.

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