Se fosse una slot machine, bisognerebbe giocare tutto sull’Europa League. Il vero jackpot per la Roma è lì come è lì che i giallorossi possono salvare una stagione, sempre che poi si possa parlare di salvezza quando si naviga ancora saldamente al secondo posto in campionato. Ecco, il vero paradosso alla fine è proprio questo, il fatto di dover cercare nell’Europa una ciambella di salvataggio per una stagione che, a conti fatti, può riservare ancora qualche dolce sorpresa. Magari a cominciare proprio da Rotterdam, giovedì prossimo, dove la Roma andrà a caccia di una vittoria scacciacrisi, di quelle che magari possono mettere un macigno immenso su tutti i cattivi pensieri di questi ultimi due mesi.
TRA TONI E KAZIM Lo sa anche Manolas, che a parlarci ieri in zona mista sembrava tutto un programma. Facce un po’ così quelle di Kostas, stordite, incredule, di chi non riesce a darsi una spiegazione. «Questa era una partita da vincere 30, ma se non fai gol il calcio è così, ti punisce subito – dice alla fine il difensore greco –. Adesso andiamo a Rotterdam per vincere la partita. Siamo più forti del Feyenoord, lo abbiamo già dimostrato nella sfida d’andata». Già, dove tra l’altro lui se l’è dovuta vedere con Kazim Richards, un cliente che Manolas sembrava poter arrotolare in un fazzoletto e buttar via e che invece l’ha messo a durissima prova. Un po’ come ieri Toni, con cui il greco ha fatto le prove generali proprio per gli scontri (in campo, e speriamo solo quelli) di giovedì. «Luca è un attaccante forte, ma non mi sembra abbia fatto nulla di importante in questa gara. Ripeto, siamo stati solo sfortunati e lo siamo da un po’, purtroppo».
JACKPOT DORATO Del resto, che la sfida con il Feyenoord ora valga molto, proprio come un jackpot, lo sanno un po’ tutti a Trigoria. Paradossi di stagione, quando dopo mesi passati a sognare la musichetta della Champions ti trovi a dover sperare di non abbandonare quella un po’ più mesta dell’Europa League. Ma andare avanti in Europa per la Roma è fondamentale per l’immagine, per il brand, per il gruppo e la società e anche per i soldi. Già, il jackpot non è solo una metafora ma anche una questione puramente economica: arrivare in fondo alla competizione vorrebbe dire portare nelle casse di Trigoria più o meno tra i 18 ed i 20 milioni (tra incassi, bonus e market pool). Il che aiuterebbe a ripagarsi in abbondanza Doumbia o anche lo stesso Manolas, per esempio. Non proprio un pensiero da buttar via, prestigio a parte e posto in Champions (l’Europa League lo garantisce, nella malaugurata ipotesi che la Roma scivoli via dal secondo posto).
ASPETTANDO LA JUVE Tra l’altro, subito dopo Rotterdam ci sarà la sfida delle sfide, quella di lunedì prossimo con la Juventus, a prescindere dai 9 punti di distacco attuali. Manolas sogna un doppio colpo, la vittoria di Rotterdam e lo sgambetto ai bianconeri. «Se giochiamo come nel primo tempo di Verona possiamo vincere eccome – chiude il gigante greco –. È un successo che vogliamo fortemente. E se non basterà a vincere lo scudetto pazienza, vorrà dire che lo vinceremo il prossimo anno. Di questo ne sono sicuro». Il jackpot si gioca a Rotterdam, ma Kostas quei rulli li vuole far girare a lungo.
La Gazzetta dello Sport – A. Pugliese