Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Chris Smalling il prossimo 22 novembre compirà 34 anni. La sua speranza (e quella della Roma) è di festeggiarli con una buona condizione atletica e sicuramente una classifica totalmente diversa da quella di adesso. Il difensore non sta bene, e di certo non è una novità delle ultime ore: se ne erano accorti un po’ tutti già dalla partita d’esordio della stagione contro la Salernitana quando l’inglese è uscito al 65′ dopo una prestazione non certo esaltante. E così è stato anche contro il Verona e il Milan, per un avvio di campionato da incubo per lui, il suo collega Llorente e, naturalmente, Rui Patricio.

Chiaro, le insufficienze di Smalling sono la vera sorpresa di questa nuova stagione, un segnale non solo tattico (c’è poco filtro davanti alla difesa) ma anche fisico: Chris non è al 100% e infatti negli ultimi dieci giorni ha svolto tanto lavoro di gestione in palestra e in questa settimana non si è allenato con il gruppo. Problemi che arrivano dopo una preparazione estiva tutto sommato soddisfacente ma che naturalmente fanno pensare a strascichi di vecchi acciacchi, come quello decisivo (per le sorti del campionato) dello scorso aprile quando per una lesione è stato costretto a saltare le gare cruciali nella lotta alla Champions contro Atalanta, Milan, Monza, Inter e Bologna.

Mourinho sa che il suo miglior centrale non è in condizione, tra oggi e domani mattina capirà se potrà averlo a disposizione. La nota positiva per lo Special One è il ritorno di Mancini in campo dopo il problema muscolare avvertito nella gara dell’Italia contro la Macedonia del Nord. Senza Smalling sarà lui il faro della difesa, pronto a guidare il terzetto e a dare il massimo per evitare di prendere gol per la quarta partita consecutiva.

Di certo l’ex Atalanta è stato il migliore tra i centrali di questo avvio di stagione, un aspetto positivo tra interventi, recuperi e anche la disciplina. In questo momento è il centrale più veloce in squadra, aspettando di vedere il nuovo arrivato, ma anche il leader che serve al tecnico in questo momento delicato. Evan NDicka scalda i motori. Dopo la fase di rodaggio tra allenamenti e le prime due gare con la nazionale della Costa d’Avorio (il Paese della mamma), il centrale ex Eintracht è pronto a fare il suo esordio con la maglia giallorossa.

Scalpita il ventitreenne, vuole prendersi un posto da titolare per avere una chance e dimostrare al tecnico di essere finalmente pronto per giocare. Mou inizialmente lo aveva lasciato in panchina per studiare le mosse della Roma, ora può essere arrivato il suo momento. A sinistra probabilmente, nel suo ruolo ideale, spostando Lorente al centro se Smalling non dovesse essere della partita. Un trio inedito in difesa, chiamato quindi a blindare la porta dopo le sei reti subite in tre gare. Serve una scossa dall’attacco, e gli occhi sono tutti per la Big Joya, ma serve anche una reazione dalla difesa. Con o senza Smalling.