Il Messaggero (A.Angeloni) – Quattro gol in cinque partite (quattro e mezza per la precisione, a Modena è uscito a fine primo tempo). Una media alla Higuain, non l’ultimo, assente dal gol da quattro gare, ma il primo, quello che per una lunga parte del campionato è andato in rete praticamente a ogni presenza. El Shaarawy non è Higuain, anche perché non è un centravanti. Spalletti gli chiede un lavoro da ala difensiva e da ala offensiva. Di coprire e di attaccare, di segnare anche, possibilmente. Fare gol e farlo con continuità non è la sua qualità principale, non lo è mai stata da quando gioca in serie A.
A Empoli arriva la prima doppietta con la maglia della Roma, il terzo gol in trasferta (quello in casa è contro il Frosinone all’esordio). La media gol di questo ragazzo, come detto, non è proprio da bomber: 25 in 91 presenze in A. Ecco perché questo doppio centro fa notizia è soprattutto fa felice Spalletti, che qui a Empoli lo ha preferito a Dzeko, debilitato – dicono – dalla febbre negli ultimi tre giorni. L’ultima doppietta di El Sharaawy risaliva al 24 maggio 2015, quando segnò 2 reti nel 3-0 di S.Siro tra Milan e Torino. Quasi un anno fa, insomma. Il percorso di El Shaarawy era chiaro: ritrovare continuità, prestazioni e la Nazionale. E la Roma sta beneficiando di questa sua voglia di resurrezione, le sue prestazioni sono all’altezza della Nazionale e soprattutto non in linea con quello che è venuto a sostituire, Iturbe, che ha chiuso la scorsa stagione con due reti (Juve e Lazio) e è andato via lasciando sul comodino un solo gol (a Frosinone). I numeri sono impietosamente a suo favore. Le prestazioni anche.