Il Messaggero (S. Carina) – I 9 gol tra Carpi e Palermo non ingannino. Se l’attacco funziona, Florenzi, Pjanic e Gervinho girano a mille e la squadra dimostra di saper giocare con più moduli, l’avvio di stagione ha palesato anche diversi aspetti da correggere.
DIFESA INDIFESA – A fronte del miglior attacco del campionato, la difesa della Roma è la decima in serie A. Per Garcia non mancano le giustificazioni: tra arrivi last-minute (Digne), giocatori non al meglio (Maicon e Castan) e infortuni (Szczesny e Ruediger), il tecnico è stato spesso costretto a cambiare il quartetto arretrato, con giocatori adattati (Florenzi e De Rossi).
TURNOVER E INFORTUNI – È accaduto due volte: a Frosinone e con il Sassuolo. Nel primo caso la Roma ha rischiato di pareggiare, nel secondo ha perso in casa due punti pesantissimi. Capitolo infortuni: alcuni dovuti a situazioni di gioco non preventivabili (Dzeko e Szczesny), altri legati a problemi muscolari (Maicon, Pjanic, Totti e Keita), altri ancora per un utilizzo (forse) eccessivo (Ruediger): la situazione va comunque monitorata.
IL MERCATO – Dietro agli arrivi di Szczesny Digne, Salah e Dzeko che fanno della Roma l’undici più forte della serie A, c’è una rosa incompleta. Due dei quattro difensori titolari (al netto di Palermo) sono centrocampisti (Florenzi-De Rossi); mancano sia il sostituto di Digne (Emerson è stato fatto giocare ala, Torosidis è un destro adattato) che quello di Dzeko. Se alla Lazio senza Klose, Pioli sceglie tra Matri o Djordjevic, Paulo Sousa rinuncia a uno tra Babacar e Kalinic, Balotelli è il primo cambio di Luiz Adriano e Zaza è il vice Mandzukic, Garcia quando manca l’ex City è costretto a cambiare modo di giocare. Totti infatti è un ormai ex trequartista e Gervinho un’ala anarchica. Sottovalutate anche le situazioni legate a Strootman e Castan. L’olandese tornerà a febbraio mentre Ruediger (preso come terzo centrale) sembra più un sostituto di Manolas. Gyomber? Per ora ha giocato in mediana.
EDIN AL MINIMO – Sembra un paradosso ma non lo è. La Roma deve ancora imparare a giocare con/per Dzeko. Sinora è il bosniaco che si è messo a disposizione della squadra e non il contrario. Troppe volte l’ex City si è ritrovato a giocare spalle alla porta avversaria, lontano dall’area di rigore. Per un signore che 44 dei 50 gol in Premier li ha segnati negli ultimi 16,5 metri, urge un rimedio tattico.