Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Alla Roma mancano due rigori e mezzo in sette giornate di campionato. Fiorentina-Milan di domenica sera è la prova provata che un penalty non é uguale a un gol, ma anche così la forbice dei punti persi in classifica dai giallorossi per le clamorose topiche di arbitri e “varisti” può andare dai 3 ai 5 punti. Una bella differenza. Il primo caso è quello su cui si può discutere, cioè la trattenuta di Gyasi su Shomurodov nel finale di Roma-Empoli 1-2: l’uzbeko stava per ribadire in porta un tiro respinto dal palo. L’arbitro Zufferli non interviene, Meraviglia al Var resta silente. Impressione: non era semplice valutare l’intensità del contatto. Curiosità: il quarto ufficiale era La Penna, arbitro di Monza-Roma, e l’assistente Var era Aureliano, il Var di domenica. Il secondo caso ha avuto conseguenze anche sull’esonero di De Rossi, perché avvenuto in Genoa-Roma: De Winter – che poi segnerà l’1-1 a tempo scaduto – colpisce chiaramente Dybala alla caviglia destra sullo 0-0. L’arbitro Giua lascia correre, Gariglio al Var non lo corregge.

Il terzo caso è quello di domenica a Monza, testimoniato anche dalla foto a lato con lo “step on foot” di Kyriakopoulos su Baldanzi. Surreale, per usare un eufemismo, il dialogo tra La Penna in campo e Aureliano da Lissone rivelato da “Open Var”, il programma di Dazn che analizza i casi arbitrali. Arbitro: “Non è successo niente, niente!”. Var: “Allora, mentre corre gli dà un piccolo pestone sul piede, ma sta correndo e non sta guardando il pallone. Stanno correndo insieme, lui è fermo e lui sta guardando il pallone. Puoi riprendere il gioco. Loro stanno correndo, lo pesta nel piede ma non fa nessuna azione fallosa”.

A proposito di “step on foot”, meno di un anno fa il designatore Gianluca Rocchi aveva commentato così un caso simile durante Lecce-Milan: “Non serve volontarietà, se fosse volontario ci sarebbe il cartellino giallo o rosso”. Gli incroci tra la Roma e Aureliano, per usare un altro eufemismo, sono stati in passato sfortunati. L’arbitro di Bologna aveva fatto infuriare Mourinho in tre occasioni: un Roma-Atalanta con espulsione e un Venezia-Roma da arbitro, un Milan-Roma da Var. I giocatori della Roma, come accade spesso, hanno sbagliato gol a raffica, ma questo non giustifica abbagli che pesano sulla qualificazione alla Champions.