La Gazzetta dello Sport (D.Stoppini) – Clausola d’amore, perché «le offerte c’erano ma avevo in testa solo la Roma». Niente Milan, niente Juventus, niente Antonio Conte che da Londra un’occhiata a questo ragazzo che ragiona come un veterano l’aveva data eccome. Lorenzo Pellegrini, maglia numero sette e sette concetti in fila espressi per bene.
UNO – Pellegrini e Trigoria. «Tornare a casa era il mio obiettivo. Qui sono cresciuto, questa è casa mia. Se per diventare una bandiera lo vedremo, da parte mia c’è tutta la disponibilità. A gennaio avevo avuto delle offerte, anche dalla Roma, ma non era il momento di lasciare il Sassuolo». Milan (ovvero Montella), Juventus e Chelsea messe in secondo piano: così Pellegrini ha controfirmato la sua voglia di chiudere un cerchio, tornando lì dove per la prima volta ha creduto un giorno di poter diventare un calciatore.
DUE – Pellegrini e il Sassuolo. «Per la mia crescita è stata importante la scelta di andar via due anni, per poi tornare. Il Sassuolo mi ha aiutato al 150%, mi ha dato la possibilità di esprimermi sia come calciatore sia come uomo. Non posso che ringraziarli». Dieci milioni sono serviti per riportarlo indietro, ma ora la Roma si ritrova un giocatore fatto e finito.
TRE – Pellegrini e Monchi. «Avevo altre offerte, io volevo solo sapere se tra queste c’era la Roma. Con Monchi mi sono sentito diverse volte durante l’anno, non ho avuto dubbi». Neppure il d.s., a costo di lasciar perdere la pista Kessie per privilegiare Pellegrini. «Uno dei miei obiettivi, appena arrivato a Roma, era far tornare a casa Lorenzo – le parole di Monchi –. È un potenziale campione. La clausola rescissoria? Cambia in base al suo rendimento. Ma Lorenzo resterà qui per molti anni».
QUATTRO – Pellegrini e Di Francesco. «Non è cambiato, è lo stesso di Sassuolo, gli allenamenti sono identici. Cosa ci chiede? A noi centrocampisti di correre sia in avanti sia indietro. Lui cerca di darci molte linee di passaggio, poi sta al giocatore in campo scegliere la soluzione migliore. C’è grande disponibilità, in breve tempo riusciremo a fare quello che ci chiede». Vale una promessa?
CINQUE – Pellegrini e la concorrenza. «Abbiamo un centrocampo forte, posso imparare dagli altri, devo rubare dai grandi». Tradotto: lui conosce bene la musica di Di Francesco, ma con umiltà si mette in coda con gli altri.
SEI Pellegrini e il Mondiale. «È un mio obiettivo, tutti dobbiamo fissare dei traguardi cercando di fare il massimo». Concorrenza o no, lui è già nel gruppo del c.t. Ventura. E nella Roma qualche compagno, magari pure di reparto, che può aiutarlo c’è.
SETTE – Pellegrini e i romani. «Un po’ mi dispiace non giocare con Totti, potevano fargli un altro anno di contratto… Ma essere nello stesso spogliatoio con Daniele e Alessandro (De Rossi e Florenzi, ndr) è come sentirsi a casa. Siamo nati e cresciuti qui, ci sentiamo in dovere di fare qualcosa in più per la Roma». A patto che non diventi un peso.