Corriere dello Sport (J. Aliprandi) – Le due immagini shock della trasferta di Cagliari. Le lacrime di Paulo Dybala e Mourinho con le mani in testa appena l’argentino si è accasciato a terra. In una vittoria importante per la Roma, il vero punto dolente è l’infortunio della Joya che adesso sta mettendo in apprensione il tecnico, la squadra e, naturalmente anche i tifosi. Oltre al ragazzo che non vedeva l’ora di rispondere alla chiamata dell’Argentina – dopo quella persa a settembre – e invece adesso sta vivendo ore di apprensione prima degli esami strumentali. Dybala si è sdraiato a terra dopo aver provato a rimanere in campo nonostante il dolore al ginocchio per lo scontro con Prati.
Dopo aver calciato il pallone, il forfait e le lacrime. “Mi fido sempre molto dei giocatori: quando Paulo non è ottimista, io non sono ottimista – ha detto Mou dopo la partita –. Ovviamente dobbiamo aspettare i risultati degli esami, però io mi fido molto dell’esperienza dei giocatori e di quello che sentono sul corpo. E Paulo non è ottimista”. Una doccia gelata per la Roma che sperava in questo momento di aver accantonato gli infortuni e che invece adesso – dopo Pellegrini – perderà anche il suo miglior fantasista.
Oggi, se il ginocchio non dovesse gonfiarsi, Dybala sarà sottoposto agli esami strumentali per capire l’entità del problema. Inevitabile temere il problema più grave, ovvero l’interessamento del legamento. Dai primi test lo staff giallorosso sembra essere un po’ più ottimista nell’escludere la rottura del crociato, ma potrebbe trattarsi di una lesione del collaterale mediale. Prime impressioni naturalmente, ma che subito dopo la partita hanno fatto ben sperare anche Dybala, meno in apprensione rispetto ai minuti appena dopo l’infortunio. Se davvero dovesse trattarsi del collaterale mediale lo stop dell’argentino sarebbe di circa 4-5 settimane. Sicuramente una tempistica positiva – agevolata anche dalla sosta delle nazionale – rispetto a un infortunio ben più serio che lo avrebbe potuto tenere fermo per diversi mesi. O addirittura per l’intera stagione.
Il pesante contrasto con Prati lo ha costretto a uscire dal campo dopo 40 minuti per quello che è il suo secondo infortunio stagionale. La lesione all’adduttoresubita nella gara contro il Verona lo ha lasciato fuori dalla sfida contro il Milan. Solo una gara in tribuna grazie alla sosta che gli ha permesso di lavorare per due settimane al Fulvio Bernardini. La speranza del club è che il giocatore possa restare fuori “solamente” tra i 30 e i 40 giorni. Non resta quindi che aspettare gli esami strumentali, quindi la risonanza magnetica, a cui il ragazzo dovrà essere sottoposto nelle prossime ore. Poi la diagnosi che la Roma e Mourinho aspetteranno con il fiato sospeso.