gazzetta.it – L’era Friedkin sta per cominciare. Domani, infatti, ci sarà il “closing” che sancirà il passaggio di proprietà del club giallorosso da James Pallotta a Dan Friedkin. Saranno tre i principali poli di collegamento per la parte burocratica da svolgere: Houston, Boston e Roma, mentre Londra avrà un ruolo defilato. La famiglia Friedkin – papà Dan e figlio Ryan – è indicata in questo momento negli Stati Uniti. Di sicuro, comunque, in Italia non si affacceranno subito, per i noti motivi legati alla pandemia. Col passaggio delle azioni, Dan Friedkin diventerà operativo e con tutta probabilità sarà lui ad assumere il ruolo di presidente, cooptando subito suo figlio Ryan e i fedelissimi manager Watts, Williamson e Walker nel Cda, che sarà rinnovato tutto ad ottobre. Intanto, la Consob ha chiesto un ulteriore aggiornamento del prospetto già presentato è destinato a lanciare l’Opa – in partenza a fine settembre – visto la volontà esplicitata di delisting, cioè di uscita dalla Borsa. L’assemblea dei soci sarà fissata a settembre. In ogni caso già domani, dopo il closing, ci sarà il primo vertice del board, in video conferenza con i dirigenti di Trigoria, in primis il ceo Fienga e il vice presidente Baldissoni. Al momento, non sarà nominato subito un nuovo direttore sportivo. Il mercato sarà fatto dagli attuali uomini a lavoro nella Roma, poi sarà scelto un profilo esperto, che già conosca la Serie A, con al centro la trimurti dei desideri Paratici, Ausilio e Giuntoli. Sempre in avvio, non è affatto previsto alcun ritorno di bandiere storiche come Totti e De Rossi, ma il futuro a lungo termine è tutto da scrivere. E’ in fase di elaborazione un piano quinquennale, che vedrà i primi tre anni come trampolino di lancio. Il prossimo mercato non sarà espansivo, ma solo fatto di cessioni e scambi, magari importanti. L’unica certezza è che Zaniolo e Pellegrini non saranno ceduti, ma la nuova dirigenza non vuole creare aspettative per grossi colpi, perché per prima cosa occorrerà mettere in sicurezza i conti.