Il Messaggero (S. Carina) – Sarà anche come dice Claudio che “io chiedo sempre di attaccare”. Dal suo arrivo, però, il reparto che ha più beneficiato della cura Ranieri è la difesa. In campionato, dopo Roma-Napoli del 2 febbraio, Svilar ha subito appena 3 reti in 10 partite (media 0,3 a gara). Gli uomini sono gli stessi, più di qualcosa però è cambiato in campo. E l’infortunio di Dybala ha accelerato il processo. Nel pressing, meno accentuato, nel baricentro medio che si è abbassato di una ventina di metri, in alcune intuizioni di Claudio che hanno visto prima Hummels prendersi il ruolo di leader del reparto per poi lasciarlo a Mancini, inserendo Celik a destra, e riportando Angelino e Ndicka ai rispettivi ruoli naturali.
Poi al resto ci ha pensato Svilar. Parate straordinarie oltre ad un sensibile miglioramento nelle uscite alte che per lungo tempo erano state un punto debole del portiere. Un reparto che oggi è il più affidabile della rosa ma guarda al futuro con più di qualche incognita. Dal rinnovo di Mile che ogni giorno viene annunciato come imminente quando in realtà la differenza tra le parti resta. La Roma è pronta a salire a tre milioni ma l’agente del ragazzo continua a chiederne quattro. Fondamentale, come si sta rivelando Ndicka. Lo stakanovista giallorosso arrivato a parametro zero, potrebbe rappresentare una plusvalenza importante per il club. Discorso che potrebbe acuirsi con una Roma fuori dalle coppe europee: tenere i calciatori più forti sarà più complicato.