Roma di scorta. Mancini, Pastore e Perotti, le 3 mosse vincenti di Fonseca

C’è una frase di Seneca nelle lettere a Lucilio che Fonseca deve aver sottolineato in rosso: «Le difficoltà rafforzano la mente, come la fatica rafforza il corpo». Nell’emergenza più totale, di mente e corpo tra errori arbitrali e infortuni, infatti il portoghese è riuscito a tirar fuori dal cilindro le idee e le motivazioni giuste anche da chi non sembrava più utile alla causa. Nasce così l’intuizione Mancini, il ragazzo di Pontedera che a Trigoria ha stupito tutti per intelligenza e capacità. Domenica sera gli applausi dell’Olimpico sono stati per un altro uomo di scorta destinato a diventare protagonista inatteso dopo mesi di fischi e prese in giro: Javier Pastore. El Flaco ha giocato senza avvertire dolore 3 gare di fila e ha vissuto un processo di crescita culminato con la grande prestazione contro il Milan in quel ruolo (trequartista) in cui è esploso tra Palermo e Parigi. L’altro argentino in cerca di riscatto è Perotti che dopo un anno di calvario è tornato a far ballare il tango alle difese. El Monito non ha ancora i 90′, ma nel gioco di Fonseca può diventare devastante. Lo scrive Leggo.

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