Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, al termine del derby contro la Lazio ha rilasciato alcune dichiarazioni. Queste le sue parole:
DI FRANCESCO IN CONFERENZA STAMPA
Molti dicevano che la Lazio arrivava favorita…
Non l’ho letto, per quello che aveva dimostrato il campo in questo periodo era favorita, nei primi 10′ avevano un piglio differente a livello psicologico, poi siamo venuti fuori alla grande. E’ l’ultimo dei miei pensieri, deve essere un motivo in più per caricarsi. Non ho pensato a questo, ho pensato di più alla mia squadra.
44% di possesso palla e 10 tiri in area. La squadra verticale può farlo?
Determinate partite si devono fare così, loro giocano con un trequartista e vicino all’attaccante, il primo pensiero era verticalizzare la linea perché avremmo avremmo creato tanti tre contro tre col rimorchio del trequartista. Siamo stati bravi a verticalizzare, un po’ meno a chiudere determinate situazioni che potevamo fare diversamente. La mossa di Florenzi si lega all’equilibrio da ritrovare, la Lazio ha grande fisicità, guardando la struttura della Lazio volevo contrastarla, avendo anche Pastore in campo, volevo anche maggiore fisicità nei 4 dietro, loro sono molto bravi ad arrivare sul fondo con Milinkovic e Parolo, avendo Santon che è in un’ottima condizione di forma ha fatto una buona partita, è la dimostrazione che serviva equilibrio e dare fisicità per competere maggiormente con la Lazio.
La vittoria della squadra più umile? I gol dei difensori uguali a quelli degli attaccanti…
Preferirei che gli attaccanti, che sono quelli che fanno gol, facciano gli attaccanti, perché sono quelli che si lamentano un po’ di più, ben vengano anche i gol dei difensori, Fazio a fine partita mi ha detto che ha fatto assist e gol. È un motivo di grande forza, questa squadra è cambiata nella testa, sentiamo sempre parlare di numeri e altro, mentalmente è cambiata la squadra, l’approccio e l’atteggiamento differente, il mettere in fuorigioco Immobile significa lavorare insieme come linea, non sul pericolo, e questo ci ha premiato nella costanza, sono molto felice nell’atteggiamento e nell’approccio. Un derby da uomini, significativo.
Roma tatticamente convincente o sta ancora sperimentando?
Tatticamente questa squadra è in crescita. Nell’interpretare quello che chiedo, questa mattina abbiamo fatto una riunione, specialmente sui tre centrocampisti, che erano meno abituati a lavorare in certe situazioni, abbiamo visto dove potevamo crescere per migliorare. Sto cercando di trovare questa quadratura, il che non significa che non utilizzerò il 4-3-3. In base alle squadre avversarie mi dovrò muovere e questo mi dà delle soluzioni in più in base alle caratteristiche dei giocatori che abbiamo preso. Se ho Pastore, nella condizione di forma in cui è, metterlo a fare la mezzala sarebbe un sacrificio, quando gioca lui lo metterò dietro l’attaccante.
Nel finale costretto al 3-5-2?
Volevo vincere. Loro hanno messo anche due attaccanti, giocavano col 4-4-2 pieno per sfruttare gli esterni e sfornare cross, volevo più copertura col difensore centrale e cercare di ripartire. Vedevo Florenzi con i crampi, ho cercato di ripartire con El Shaarawy e Dzeko. Mi sono anche messo 4-3-3 quando è entrato Cristante, loro giocavano col 4-2-3-1 e volevo togliere gli spazi tra le linee, magari non avendo un mediano centrale arrivavano col mediano centrale.
DI FRANCESCO A SKY
E’ successo qualcosa dopo il Bologna? Ci sono stati molti colloqui…
Abbiamo scelto di portarli in ritiro per tirargli fuori le paure, le situazioni di difficoltà, il malcontento in alcune situazioni, che non sto a spiegarvi. Oggi è stato un derby da uomini, hanno reagito da uomini ed è quello che avevo chiesto. Nei momenti di difficoltà va tirato fuori qualcosa in più. Che fa capire che non può essere una squadra differente da quella che alleno io. Ci attacchiamo allʼallenatore, al mercato ed a tante altre cose, ma a volte sono fantasmi. Dobbiamo continuare a lavorare in questo modo con abnegazione e applicazione. Questo è l’atteggiamento che porterà a toglierci tante altre grandi soddisfazioni.
Avete controllato il campo…
Lo avevamo anche col Chievo ed abbiamo commesso unʼingenuità come oggi con Fazio, che però è andato a rifarsi con il gol. Era il momento più difficile della gara, ma li ho visti tranquilli, gli ho detto di continuare a giocare, ero sicuro che avremmo avuto opportunità di fargli gol, anche sullʼuno a zero siamo ripartiti quattro o cinque volte benissimo ed abbiamo sfruttato poco la superiorità numerica nellʼandare a fare il secondo gol. Bisogna avere la forza caratteriale di rimanere in partita, anche in questi momenti, a dimostrazione che questa squadra sta crescendo.
Riuscite a riempire molto meglio lo spazio dietro la punta…
Abbiamo lavorato tanto principalmente su questo, per lavorare con i tre sia in fase di possesso che in non possesso, per trovare i triangoli di gioco difensivi e offensivi. Abbiamo fatto una riunione tecnica su questo stamattina facendo vedere le situazioni di gioco col Frosinone dove abbiamo fatto bene e dove non. Sono contento perché la predisposizione di venire a giocare, di aiutarsi rimanere corti, mettere Immobile in fuorigioco significa che non ha perso l’identità o il pensiero di calcio che ho sempre cercato di trasmettere, specialmente lʼanno scorso. Ho visto facce ed occhi differenti. Possono venire meno i risultati, ma voglio vedere una squadra che entra in campo come oggi, applicata.
Pellegrini trequartista?
Con il mio integralismo, ogni tanto ho giocato anche 4-2-3-1 anche a Sassuolo (ride, ndr). Lorenzo ha già giocato così, ha le giuste caratteristiche per poterlo fare: corsa e continuità tecnica. Non correndo indietro può essere anche più lucido. Gli ho spiegato prima della partita che poteva entrare sia al posto di De Rossi che al posto di Pastore durante la partita. Lo sapeva e lo avevamo già provato nelle ultime due settimane.
Dzeko ha discusso un po’ troppo con i compagni di reparto oggi…
Ci lavoriamo. In alcune situazioni aveva ragione, perché poteva essere servito in maniera differente, ma sono un po’ le caratteristiche degli attaccanti. Mi è piaciuto all’inizio, il primo gol è venuto grazie a lui che ha saltato su Acerbi, si è sacrificato. Io da lui non voglio il cross da 100 metri, ma la continuità. Non gli chiedo di lavorare sul mediano, gli toglierei tantissimo del suo lavoro, non ha quelle caratteristiche e cerco di far lavorare gli altri in conseguenza di queste. Abbiamo bisogno di tutti e me lo tengo stretto, cercheremo di fargli capire che in certi momenti bisogna soffrire senza fare gol, ma lui lo sa. Domani sarà con la testa già predisposta alla partita contro il Viktoria Plzen. Pastore? Ha avuto un problema al polpaccio, non so se lo stesso della scorsa volta. In Champions sarà difficile averlo, perché è uscito al 35esimo, ma i miei calciatori fanno delle sorprese, quindi vedremo.
DI FRANCESCO A ROMA TV
Vittoria importante…
Siamo stati bravi ad interpretare la gara, abbiamo fatto fatica all’inizio, psicologicamente la Lazio veniva da un momento più facile. Noi in quello che abbiamo fatto siamo stati tosti e pericolosi nel creare le manovre.
Ha un sapore più bello questo derby?
I derby sono tutti belli da vincere, questo arriva in un momento particolare ma io sono felice per la Roma e i romanisti. La squadra ha capito di dover tirare fuori qualcosa in più, da uomini quali siamo e da uomo che sono io. So di avere ragazzi per bene, gli andava solo tirato fuori qualcosa in più, che intravedevo negli allenamenti e nel ritiro.
Ottimo approccio nel secondo tempo…
Abbiamo avuto diverse ripartenze per creare situazioni di superiorità, siamo mancati nell’andare a chiudere. Quando venivamo giù creavamo il 3 contro 3, siamo stati bravi con i centrocampisti a creare i triangoli offensivi e difensivi.
Si è ricercata immediatamente la profondità dopo la riconquista…
Sono contento di questo, ero convinto che con i tre attaccanti potevamo creare situazioni pericolose. Non siamo stati bravissimi a sfruttarle, ma era preparata in questo modo. Nel primo tempo abbiamo recuperato tante palle, e questo mi rivede in quello che voglio dai ragazzi, nell’aggredire insieme.
Il cambio di Pellegrini? Siamo fuori dal tunnel?
Dobbiamo dare continuità, l’atteggiamento è giusto. Dopo il Frosinone ripartiva il nostro campionato, nel ritiro abbiamo lavorato su determinati concetti. Pellegrini è un giocatore duttilissimo, io gli ho detto che sarebbe potuto entrare anche prima della partita, anche al posto di Pastore sulla trequarti. Dandogli quei 20 metri in più è stato incisivo sotto porta, ho avuto risposte. Nel mio integralismo ho lavorato anche con questo sistema di gioco e ho avuto delle risposte.
Spesso si partiva la manovra dal basso, era una difficoltà?
A volte le squadre ti vengono anche a prendere, ma su questo dobbiamo migliorare. Spesso abbiamo dato palla ad Olsen quando non gliela dovevamo dare, si poteva fare una giocata differente. Quando l’abbiamo fatto venivamo fuori benissimo dalle pressioni.
Nzonzi e De Rossi si diceva non potessero coesistere…
Non mi fermerei a parlare solo di loro due, ma anche come è entrato Cristante, con quel piglio di recuperare palla. Nell’insieme generale ci siamo trascinati, ed è questo l’atteggiamento da avere. De Rossi e Nzonzi possono giocare insieme, devono migliorare nel muoversi esternamente, ma hanno predisposizione, capacità e continuità di corsa per lavorare bene in questo ruolo.