Tuttosport (D. Marchetti) – Claudio Ranieri, un 50% allenatore e un 50% manager, per questo la sua preoccupazione non può essere solo la sfida di questa sera contro lo Sporting Braga in Europa League. Nella testa del tecnico, tra poco più di sei mesi dirigente, c’è tutto e con la proprietà sono diversi i discorsi già intavolati, anche se quello del prossimo allenatore è stato per ora solo affrontato marginalmente. Intanto c’è il campo con una partita che dovrà servire a dare continuità alla vittoria di sabato con il Lecce e, soprattutto, a smuovere una classifica che vede la Roma ad appena sei punti, ma nonostante questo ancora vicina all’ottavo posto, ultima posizione utile per strappare il pass diretto per la fase a eliminazione diretta senza dover passare dai playoff. Quattro, infatti, sono le lunghezze dai Rangers e per questo vincere stasera contro i portoghesi, in attesa di risultati favorevoli dagli altri campi, è un primo passo per riprendere a correre.
“Ogni partita deve farci riflettere e serve a dare il massimo, solo così si crea uno spirito di gruppo positivo – ha detto alla vigilia -. Dobbiamo far bene in Europa League, Coppa Italia e campionato”. Tradotto: niente calcoli su quale competizione puntare, nonostante scelte di formazione che saranno fisiologiche perché domenica ci sarà il Como e poi tre giorni dopo la Coppa Italia con la Sampdoria. E se Dybala stasera potrebbe riposare, in campo è pronto a tornare Dovbyk, a secco da oltre quaranta giorni con l’ultimo gol segnato su rigore proprio in Europa League, nella vittoria contro la Dinamo Kiev. “Ha bisogno di tornare al 100% per rendere al meglio“, ha spiegato l’allenatore romanista che, tra gli indisponibili, avrà solo Cristante perché anche Celik è recuperato dopo il problema muscolare di sabato. Una chance, poi, potrebbe esserci anche per Lorenzo Pellegrini, solo momentaneamente messo da parte perché giudicato poco sereno da Ranieri. Le esclusioni di fila, però, sono arrivate a tre (Tottenham, Atalanta e Lecce), ma forse la notte europea può riconsegnare alla Roma il suo capitano, anche se dal primo minuto potrebbe essere Pisilli a ricoprire il ruolo di trequartista.
“Con Lorenzo ho parlato solo del privato, non del contratto, quindi non so cosa farà in futuro – le parole del tecnico -. Ma è un ragazzo che merita e lo vedo più sereno negli allena-menti, comincia a prendere la porta e a ritrovare autostima”. Il contratto scadrà nel 2026 e anche il nuovo ruolo di Ranieri peserà sul destino di Lorenzo, così come in tutte le altre scelte. “Ma con la proprietà e Ghisolfi pensiamo a tutto, all’oggi, al mercato e al domani” ha ribadito ieri. E in quel “domani” citato c’è anche il prossimo allenatore perché quella di sabato (“E se restassi io?”) era solo “una battuta alla Petrolini“, ha precisato, spiegando come “il tema del tecnico lo abbiamo solo spolverato perché adesso non è la priorità”. Troppo presto, dunque, per tracciare un profilo “ma con i Friedkin ci aggiorneremo”, ha aggiunto Ranieri che dribbla le domande sul tipo di identikit che la Roma sta cercando. “Deve essere bravo – ha detto ridendo il tecnico romanista -. Poi speriamo di fare la scelta giusta”. La stessa speranza che Ranieri si riserva per le scelte di questa sera con gli ultimi dubbi che saranno sciolti solamente a ridosso della gara. Su una cosa, però, non transige: l’atteggiamento, perché chiunque andrà in campo dovrà obbligatoriamente dare il massimo.
Foto: [Julian Finney] via [Getty Images]