ROMA, NON TI HO MAI (D)AMATO

Fiorentina-Roma proteste gruppo Damato PR

Antonio Damato della sezione di Barletta e la Roma: storia di un amore mai nato. Si potrebbe riassumere così il controverso rapporto tra il fischietto pugliese ed i giallorossi dopo le ennesime sviste di ieri a Bergamo che costano alla squadra di Garcia il mancato, seppur momentaneo, controsorpasso alla Juventus e il definitivo allungo bianconero a +3 in vetta alla classifica al termine della serata.

I tifosi della Maggica, d’altronde, da diverso tempo al solo sentire il cognome di questo arbitro sono costretti a storcere il naso. Precisamente dal 25 aprile del 2010 quando proprio Damato, più che Pazzini autore di una doppietta ai giallorossi, fermò la corsa tricolore in Roma-Sampdoria terminata 1-2. Quella sera l’arbitro di Barletta ebbe una condotta di gara a dir poco particolare, non tirando fuori due cartellini gialli per Pazzini (dura entrata su Burdisso) e Lucchini (fallo killer su Totti) ma soprattutto negando due rigori colossali alla Roma: il primo, davvero incredibile, per un evidente fallo di mano in area di Zauri mentre nel secondo caso Damato, occupando una posizione in campo troppo “centrale” che non gli permise di vedere lo sviluppo dell’azione in modo completo, non fu in grado di vedere la netta trattenuta di Gastaldello ai danni di De Rossi.

E dire che fino a quella sera il bilancio della squadra capitolina con Damato era assolutamente positivo. In 8 partite infatti, dal 2007 a quella maledetta nottata dell’Olimpico, la Roma aveva ottenuto 5 vittorie, 2 pareggi ed una sola sconfitta. Dalla partita con i doriani fino a quella di ieri allo stadio ‘Atleti Azzurri d’Italia’ arriva invece la netta inversione di tendenza: 11 partite con 4 vittorie, un pareggio e 6 sconfitte. Prima del pareggio bergamasco di ieri, peraltro, la Roma era reduce da un pokerissimo di sconfitte con Damato partendo da Roma-Milan 2-3 della stagione 2011/2012 fino ad arrivare a Catania-Roma della passata stagione. A colpire, però, non sono tanto questi dati statistici quanto il fatto che proprio in queste ultime sei partite, includendo quella di 24 ore fa, il fischietto di Barletta ha sempre messo la propria firma in negativo sulle gare della Roma. Questione di sfortuna, non c’è nemmeno da specificarlo, ma una sfortuna che sembra si stia accanendo fin troppo con i nostri colori quando Damato viene mandato ad arbitrare i ragazzi con la Lupa sul petto.

Partendo da quel Roma-Mllan con Luis Enrique in panchina, infatti, troviamo episodi davvero poco fortunati con Damato a fischiare in campo per i giallorossi. Il pomeriggio del 29 ottobre del 2011 all’Olimpico, ad esempio, Zlatan Ibrahimovic mise a segno una rete in fuorigioco, irregolarità non segnalata dal guardalinee che a conti fatti condannò la Roma alla sconfitta.

Passiamo alla gara successiva in cui Damato arbitrò i giallorossi: Fiorentina-Roma 3-0. Risultato netto e senza repliche si potrebbe dire. Non c’è dubbio, peccato che due delle tre reti viola vennero messe a segno su calcio di rigore e la squadra di Luis Enrique terminò la gara in 8 per le espulsioni di: Juan (fallo da ultimo uomo su Jovetic per il primo calcio di rigore per i viola), Gago (doppia ammonizione) e Bojan Krkic (rosso diretto per il fallo di mano che causò il secondo rigore dato alla Fiorentina).

Da Firenze a Bergamo: Atalanta-Roma 4-1. Partita giocata male dagli uomini di Luis Enrique che perdono meritatamente. Nonostante ciò Damato ci mette la sua firma lasciandoci in 9 per le espulsioni di Osvaldo e Cassetti.

Arriviamo così all’anno passato. Notte di Halloween: Parma-Roma 3-2. Si gioca su un campo reso impraticabile dalla pioggia con i ragazzi di Zeman e lo stesso tecnico boemo che chiedono la prova per far rimbalzare il pallone sul terreno di gioco convinti che in quelle condizioni non si possa proprio disputare un match. Damato sorvola sulla legittima richiesta giallorossa e al minuto 37 il Parma sigla il momentaneo 2-1 con Parolo che sfrutta l’aiuto di una pozzanghera in piena area di rigore.

Prima di arrivare alla sciagura di ieri si passa attraverso un Catania-Roma 1-0 senza decisioni clamorose da evidenziare, fatte salvo alcune ammonizioni non date a calciatori rosso-azzurri (Marchese trattiene Lamela lanciato nella metà campo avversaria).

Atalanta-Roma è ancora un ricordo fresco e rimarrà bruciante per molto, molto tempo. Il fallo di mano in area che 7 miliardi di persone sulla terra hanno visto tranne una, la più importante, resta qualcosa di troppo plateale per rimanere in silenzio così come il fuorigioco ancora non chiarito al 100% dalle telecamere per cui si è annullato il gol di Bradley sugli sviluppi della stessa azione.

Si tratta di pura sfortuna, non c’è alcun dubbio, ma ogni tifoso della Roma da tempo ormai si chiede: caro Antonio, perché non ci hai mai (D)amato?

Matteo Luciani

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