Roma da grande con le piccole

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Il Messaggero (U.Trani) – Sabato pomeriggio, match allo stadio Matusa, la Roma vivrà la tappa più breve del suo campionato: da Trigoria a Frosinone, passando per il Grande Raccordo Anulare e prendendo l’A1 in direzione Napoli, sono solo 87 chilometri. La distanza minima in strada che diventa massima negli ingaggi: 105 i milioni di differenza. Il presidente Stirpe spende 8 milioni per tutta la rosa, con il monte stipendi più basso del torneo, il collega Pallotta addirittura 113, cifra inferiore solo a quella garantita da Agnelli, 124 milioni, ai campioni d’Italia della Juve. Il divario è impressionante e, ovviamente, se ne discute in questi giorni che precedono la sfida. Per mettere pressione al gruppo di Garcia e toglierla alla squadra di Stellone: la big, per due volte di fila direttamente in Champions, contro la debuttante, promossa per la prima volta in serie A.

PRECEDENTI PERICOLOSI – Lo scudetto, è cosa risaputa, non si vince con gli scontri diretti. E questo non significa sminuire il successo della Roma contro la Juve di Allegri nell’ultima domenica di agosto. Il riferimento è invece utile proprio per l’approccio da scegliere per la partita di sabato pomeriggio. Sono questi gli incontri in cui non bisogna fare cilecca, snobbando l’avversario o pensando ad altro che poi sarebbe l’Evento di mercoledì prossimo contro il Barcellona all’Olimpico. Garcia, come sottolineano di solito tutti i tecnici alla vigilia della gara precedente l’appuntamento con la Champions, venerdì ricorderà pubblicamente che «la gara più importante è la prima» e che «al Barça penseremo solo da sabato sera». Sappiamo, a Roma ancora di più, quanto sia difficile trasmettere questo messaggio ai giocatori. Attenzione e concentrazione sono gli aspetti da curare nei minimi particolari. Rudi, da questo punto di vista, è tra i più sensibili alla questione psicologica. In alcuni momenti della stagione la mette al primo posto. Fa bene. Perché la storia della Roma è piena di gaffe, in casa e fuori, contro le piccole: dal Lecce retrocesso (20 aprile del 1986: 2 a 3) al Parma fallito (15 febbraio 2015: 0 a 0), sempre all’Olimpico. In quasi 30 anni i flop nelle partite teoricamente più facili hanno sempre frenato i giallorossi sul più bello. La lista è lunga ed è bene averla sempre davanti per non perseverare nell’errore. Garcia, ad esempio, non è ancora riuscito a battere il Sassuolo a Roma. Ma prima del francese, altri non sono arrivati allo scudetto solo perché hanno inciampato su ostacoli bassi da saltare in scioltezza.

PARAGONI SCOMODI – Samuele Longo, 23 anni, guadagna 300 mila euro. Il centrocampista, in prestito dall’Inter, è il giocatore più pagato tra i 25 della rosa di Stellone. Nessuno nella Roma ha un compenso così basso. Nemmeno gli ultimi arrivati Emerson e Gyomber che ricevono 350 mila euro. Il baby Ponce ne prende addirittura 500 mila. Gli stipendi rendono bene l’idea di quanto sia ampia la differenza tecnica tra le due squadre. Sul campo più stretto della serie A (65 metri) la qualità del gruppo giallorosso dovrebbe bastare a Garcia per portarsi a casa i 3 punti. Sabato il pericolo può diventare proprio il turn over, segnale che spesso i calciatori ricevono nella maniera sbagliata. Perché la partita di Frosinone è davvero più importante del debutto in Champions contro il Barcellona. Di sicuro la più insidiosa. Da non sbagliare.

FRENATA PER IL MAIN SPONSOR – «I negoziati con la Roma sono terminati da quando non c’è stato accordo su alcuni affari discussi: al momento la trattativa è terminata, ma può riaprirsi come avviene per simili affari». Ali Genç, portavoce della Turkish Airlines, ha ufficializzato lo strappo con il club giallorosso, anche se non ha escluso che le parti possano riprendere la negoziazione. A quanto pare manca l’intesa sulla durata della partnership. La Turkish Airlines, per diventare main sponsor, è pronta a versare 7,5 milioni all’anno.

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